Cronaca

Ultimi mesi di mandato: il bilancio
dell'assessore Fabio Bergamaschi

L’Amministrazione comunale di Crema si avvia verso la scadenza del mandato. L’appuntamento elettorale è fissato per la prossima primavera, presumibilmente maggio.

L’assessore Fabio Bergamaschi con delega a Lavori Pubblici, Viabilità, Mobilità e Patrimonio ha tracciato un bilancio della propria esperienza.

Quali aspettative aveva dall’incarico che le è stato affidato? Queste aspettative sono state soddisfatte?

Sono l’assessore anagraficamente più giovane e al contempo più anziano in termini di servizio. Ho vissuto interamente la stagione del centrosinistra guidato da Stefania Bonaldi. Quello, per me, è il riferimento temporale. E in una visione retrospettiva, certo non priva di un elevato grado di approssimazione, si potrebbero scindere i mandati tra il tempo della semina e quello del raccolto. Le aspettative di questo secondo mandato erano rivolte, quindi, prevalentemente al conseguimento di quanto pianificato nel precedente quinquennio, alla cantierizzazione delle grandi progettualità, che necessariamente richiedono tempi di attuazione dilatati, senza tuttavia con ciò rinunciare ad uno sguardo lungo sul futuro, perché amministrare una città è un continuo rilancio, una sfida che non esaurisce, un traguardare obiettivi sempre, per definizione, intermedi. Perché tutto evolve, segue la direzione ostinata del tempo. Ed ogni azione, ogni riforma, ogni progetto, per questo motivo, è temporaneo. Vale per il qui ed ora. Certo anche per il domani. Ma per dopodomani si deve già pensare a qualcos’altro. Per questo motivo posso dirmi soddisfatto per le tante iniziative andate a buon fine. Per la fatica tradottasi in risultato. Ma manca sempre qualcosa per sentirsi pienamente appagati. Si vorrebbe fare di più e meglio. Raggiungere quell’ulteriore obiettivo, condurre la propria azione ad uno stadio successivo. Non so quanto sia sano non fermarsi mai a godere dei propri risultati, ma forse si tratta di un processo di innesco di quel quid necessario per rinnovare le motivazioni interiori e continuare ad aderire ad un percorso di servizio alla propria comunità, a dispetto di fatiche e difficoltà non banali.

Quali sono i progetti realizzati che maggiormente l’hanno soddisfatta?

Ciò che caratterizza maggiormente le deleghe che mi sono state assegnate è la concretezza. La capacità di incidenza anche fisica, materiale, nella vita della città e delle persone. Le opere pubbliche sono un qualcosa che si vede, che si tocca. E che rimane. La ritengo una grande fortuna, non per una risibile grandeur napoleonica, ma perché garantiscono la riconoscibilità dell’azione amministrativa e restituiscono in modo immediato ed inequivocabile il senso del proprio impegno, anche offrendo in itinere un metro di giudizio fondamentale per l’analisi critica del proprio operato. E’ la scelta giusta? Sto facendo bene? Questo elemento di tangibilità offre un conforto essenziale.

In questo senso, il risultato più emblematico e soddisfacente, per me, è il sottopasso di Santa Maria, che RFI sta realizzando nell’area dell’ex Ferriera grazie ad un accordo con il Comune. Un’opera attesa da cinquant’anni, ormai quasi una chimera, che sta prendendo forma. Semplicemente straordinario. Rimanendo in quell’area, penso a Crema 2020, alla riqualificazione della stazione ferroviaria, dove si è rigenerata un’area dismessa ed è sorto un moderno hub intermodale, perno di un sistema di mobilità sostenibile che incrocia ferro, gomma, car sharing elettrico, bike sharing elettrico, mobilità ciclabile privata. Sempre in ambito di ridefinizione degli spazi urbani, piazza Garibaldi ha rappresentato un intervento di enorme significato, che traccia la visione di un centro storico pedonale allargato, in cui è possibile contemperare le esigenze di fruibilità del comparto commerciale con la vivibilità di ambiti storici e di pregio monumentale del nostro straordinario centro cittadino. Ecco, vedere oggi una piazza non solo più bella, ma anche piena di vita, è un esempio di quel ritorno tangibile, essenziale, cui accennavo prima.

Ma è davvero difficile riassumere dieci anni di lavoro in una sola risposta. La pista di atletica ad Ombriano, per esempio, non può non essere ricordata. Come anche il serio percorso avviato in tema di abbattimento delle barriere architettoniche. Ma l’elenco è davvero nutrito.

Cosa invece non è riuscito a realizzare, ma avrebbe voluto?

Avrei voluto disporre di risorse maggiori per il decoro cittadino. Lo dico senza giri di parole ed alcun imbarazzo, perché l’Amministrazione Comunale ha sempre affrontato questo argomento, anche nel dibattito pubblico, secondo verità. I primi anni di Amministrazione, per i Lavori Pubblici, sono stati semplicemente drammatici. I tagli delle spese, soprattutto in parte corrente, sono risultati evidenti. Non c’era altra scelta. Anzi, non c’era proprio alcuna discrezionalità. Fortunatamente il peggio è alle spalle. Anzi, con il PNRR alle porte ci sarà un rovesciamento di paradigma: non più, anche per gli enti locali, tante idee a fronte di poche risorse, ma molte risorse da non disperdere e da convogliare in progetti di qualità. Un a grande sfida per il Paese e per tutte le sue articolazioni territoriali.

Guardando alle grandi opere, il rammarico maggiore è di non aver sviluppato adeguatamente l’idea di realizzare un parcheggio interrato a servizio del centro storico. Non era nel programma amministrativo di coalizione, gli spazi idonei e disponibili non sarebbero molti ed un simile cantiere non sarebbe certo privo di disagi. Motivi validi per una facile desistenza, lo ammetto anche a me stesso, ma mi residua una scomoda consapevolezza: sarebbe il vero, unico, presupposto per una pedonalizzazione ampia, forse anche totale, del centro storico cittadino.

E poi c’è la riqualificazione del Mercato Austroungarico, su cui la città dovrà ritornare, sperando prima o poi di trovare miglior fortuna presso la Soprintendenza.

Si ricandiderà il prossimo anno?

Sicuramente. Ho ancora stimoli ed energie per la nostra città.

In caso di vittoria del centrosinistra, se dovessero offrirle nuovamente questo assessorato, accetterebbe? E se invece fosse un’altra delega?

Un passo alla volta. Ora facciamo vincere il centrosinistra.

ab

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