Lettere

Intitolazione ospedale a Gino
Strada ha solo un valore simbolico

da Gianluca Spinelli - medico cremasco

“Mettere bandierine sui beni pubblici” (cit.). Succede così che chi lasciò uno striscione dedicato a medici e infermieri e firmato con una precisa etichetta politica – poteva essere chiunque, e invece – ora accusa di ideologismo ed etichettatura chi propone di intitolare l’Ospedale al Dr. Strada.
Motivazioni addotte nella più classica retorica di partito: legame con il territorio, celebrazione di ciò che è “nostro” e di nessun altro, disdicevoli azioni partitiche da parte altrui.

Tralasciando le accuse di tipo politico – a ciascuno la propria campagna elettorale – veniamo alle unghie sui vetri: da una parte l’importanza di ciò che dovrebbe essere legato al nostro territorio e dall’altra quella di chi ha dato tutto per il bene comune nei momenti disperati. Riguardo la prima, mi limito a citare un fatto accaduto a Bologna questo maggio: in consiglio comunale, alla proposta di intitolare alcune vie ad ognuna delle 85 vittime della strage del 2 agosto, a partire dalle 16 bolognesi, la Lega si è opposta affermando, tra le altre cose, che non è giusto fare distinzioni. Divertente. E questo a testimonianza di una corrente ideologica trasformista, che pretende di mutare sé stessa a seconda del momento, sia esso una necessità o un’opportunità.

Ma a parte la futura scomparsa di piazza Garibaldi, via Mazzini, via Cavour e tante altre, è la seconda questione a suscitare interrogativi: forse che esiste un omonimo Gino Strada che non ha fondato Emergency? In tal caso si spiegherebbe l’incomprensione, perché sarebbe uno che non ha dedicato la vita a fornire gratuitamente cure mediche in scenari di guerra e non, o che non ha promosso una cultura di pace in tutto il mondo, o che non ha sfidato l’iniquità nel libero accesso alle cure sia all’estero che in Italia, o che mentre qualcuno in piena pandemia gridava “ora dov’è con i suoi immigrati?” – di nuovo, poteva essere chiunque e invece – non era già a Bergamo a dar man forte nella realizzazione e gestione di un presidio ospedaliero d’emergenza. Perché Gino era questo, ed era di tutti. Era per tutti. Anche per coloro che non hanno capito.

L’intitolazione dell’ospedale ha un valore simbolico, nulla più e nulla meno. Può racchiudere e trasmettere determinate idee, che possono essere condivise o meno. Si discuta di queste se proprio ce n’è la necessità. Perché al di là dell’idea, che può essere non necessaria quanto bella e simbolica, me lo immagino il “nostro” Gino ora, corrucciato, a dire: “Si ma ora pensate ai pazienti e alle cose importanti”.

 

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