Politica

Referendum eutanasia legale:
chi è la coordinatrice cremasca

A tenere le fila della raccolta firme a Crema e nel cremasco è Nancy Pederzani, classe 2001. Studentessa di Scienze Politiche alla Statale di Milano, indirizzo Scienze internazionali e delle istituzioni europee, Nancy si è avvicinata alla politica da giovanissima, durante il percorso di studi al liceo delle scienze umane di Crema, quando, in qualità di rappresentante degli studenti nel Consiglio d’istituto, ha scoperto la sua passione: mettersi al servizio della comunità.

Raggiunta a livello nazionale quota 300.000 firme per il referendum sull’eutanasia legale proposto dall’associazione Luca Coscioni, delle quali 4000 in provincia di Cremona. Un traguardo importante, al quale si è arrivati in poco più di un mese grazie all’interesse suscitato da un tema tanto ignorato, finora, dal Parlamento quanto sentito dai cittadini, e grazie all’impegno di tanti volontari, autenticatori e coordinatori. A tenere le fila della raccolta firme a Crema e nel cremasco è Nancy Pederzani, classe 2001. Studentessa di Scienze Politiche alla Statale di Milano, indirizzo Scienze internazionali e delle istituzioni europee, Nancy si è avvicinata alla politica da giovanissima, durante il percorso di studi al liceo delle scienze umane di Crema, quando, in qualità di rappresentante degli studenti nel Consiglio d’istituto, ha scoperto la sua passione: mettersi al servizio della polis, della comunità.

“Fare politica – spiega Nancy- fa parte della mia identità ed è un percorso che mi permette di dare il mio contributo per migliorare la realtà in cui vivo. La raccolta firme per l’eutanasia legale – continua la coordinatrice cremasca – si sta rivelando un’esperienza preziosa per me personalmente, perché, grazie al contatto con i tanti cittadini firmatari e con i volontari sto percependo quel senso di comunità che spesso manca. Volontari ed autenticatori, che ringrazio tantissimo, stanno dando fiducia ad una ragazza di vent’anni e mi regalano l’energia ed il supporto di cui ho bisogno. La raccolta firme si sta rivelando un momento importante anche per i cittadini, ai quali viene data voce su una battaglia di civiltà, il diritto ad una morte dignitosa”.

Ne sa qualcosa, Nancy, nonostante la giovane età, perché anche lei, come molti, non è stata risparmiata dai lutti legati alla pandemia ed ha maturato ancor di più la convinzione che debba essere un diritto avere la possibilità di morire con dignità.

“Ritengo che la legalizzazione dell’eutanasia sia un tassello necessario per rendere il nostro Stato più laico e civile- spiega Nancy -. La libertà di scegliere è uno dei capisaldi della democrazia e della capacità di autodeterminazione dell’individuo. E’ giusto lottare per essere liberi fino alla fine”.

La raccolta firme continuerà fino alla fine di settembre e non sembra più così lontano l’obiettivo delle 500.000 firme, perché con il referendum venga data la parola ai cittadini, a fronte del silenzio del Parlamento.

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