"Corridoio umanitario",
famiglia accolta a Crema
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Stamattina presso l’Unità Pastorale di San Giacomo – San Bartolomeo, l’amministrazione comunale di Crema – presenti il sindaco Stefania Bonaldi e l’assessore Michele Gennuso – insieme al Vescovo Daniele, alla Caritas ed ai tanti volontari che seguiranno il cammino di accoglienza, hanno dato il benvenuto a Hubert, Hissein, Mahamat, Ibrahim, Nima ed ai piccoli Abdigani ed Abdul-Karim.
Sette persone, tre giovani ed una famiglia, provenienti da Camerun, Ciad e Somalia, arrivati a Crema grazie ad un corridoio umanitario, secondo un progetto seguito da Caritas, cui anche l’Amministrazione Comunale partecipa. “La via del “corridoio umanitario” ha come principali obiettivi evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre; concedere a persone in “condizioni di vulnerabilità” un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo” illustra il sindaco Bonaldi.
Un modo sicuro per tutti, perché il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane, una modalità che va promossa ed incentivata per evitare il protrarsi dell’ipocrisia di un Paese che si straccia le vesti per i bimbi annegati nel Mediterraneo ma poi vota ancora compatto per il rifinanziamento della guardia costiera libica.
“Hubert, Hissein,Mahamat, Ibrahim, Nima, Abdigani ed Abdul-Karim sono stati presentati alla comunità, ci siamo commossi – e loro anche – ascoltando gli inni nazionali dei Paesi d’origine (che sono vere e proprie poesie) e c’è stato un primo rinfresco di benvenuto, con alcune loro specialità tipiche” spiega ancora Bonaldi.
“Auguriamo a loro un buon percorso di interazione e di affrancamento ed al gruppo di volontari (singoli, ma anche diverse famiglie) un buon cammino di accompagnamento, la generosità con cui si sono messi a disposizione non è scontata e richiede impegno e dedizione.
Anche per parte Comunale dovremo attivarci per fare in modo che la solidarietà e l’accoglienza si traducano, con una interpretazione ed applicazione umanizzante delle regole, anche in percorsi amministrativi, atti, procedure coerenti e adeguate”.