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La nuova serie C "in verticale": e con
lo sdoppiamento si salvi chi può...

La riforma dei campionati negli anni a venire potrebbe avere il proprio cuore in serie C. Categoria che dovrebbe tornare ad essere divisa in due parti, ossia come era qualche anno fa: non sappiamo quali saranno i nomi dei due “livelli”, ma poco importa, dato che di fatto sarebbe un po’ come avere nuovamente una serie C1 e una serie C2.

Come tutte le riforme – e quelle che riguardano il calcio in particolare – la gestazione è molto complessa e travagliata: in primis si era pensato di applicare questa novità dalla stagione 2023-2024, perché da norme federali ci vorrebbero almeno due campionati interi per “digerire” una rivoluzione di questo tenore. Gravina però, presidente Figc, sta spingendo per arrivare alla serie C spezzata in due diverse categorie già dal campionato 2022-2023. Se così fosse, il prossimo torneo 2021-2022 sarebbe molto importante – e più difficile – per la Pergolettese, chiamata a quel punto a entrare presumibilmente nella parte sinistra della graduatoria per “salvarsi”, ossia per rimanere nella nuova serie C1 e non cadere nella nuova serie C2.

E’ chiaro che i meccanismi sono ancora tutti da rivedere e da stilare (retrocessioni, promozioni dalla D, eccetera eccetera) ma è evidente che, nel caso di una serie C spezzata in due parti, restare in C1 (che dovrebbe chiamarsi C d’élite) sarebbe alquanto complesso. Gli ultimi spifferi giunti da Roma vorrebbero un solo girone di C d’élite, appunto, composto da 20 squadre, di fatto la crème della categoria, più 2-3 gironi di serie C2 (o con un nome diverso, ma il concetto non cambierebbe).

E se è difficile pensare a due gironi di C1 e tre di C2 come accadeva una volta, perché il numero di squadre Pro si è assottigliato notevolmente, ecco che in ogni caso ci sono altri percorsi che potrebbero essere intrapresi: di sicuro è stata accantonata l’ipotesi, un po’ sui generis, di creare una serie B1 e una serie B2, come nella pallavolo, declassando la nuova C a campionato semiprofessionistico, dopo la levata di scudi di AssoCalciatori.

Insomma, tanti movimenti da registrare in attesa di capire cosa produrrà, in concreto, questa rivoluzione. Per il momento, piuttosto, il vero stravolgimento per la stagione a venire (2021-2022) dovrebbe essere geografico, con i tre gironi di serie C che potrebbero essere divisi in verticale e non più in orizzontale: ciò significa più spese, perché logisticamente la Pergolettese potrebbe essere costretta a migrare in qualche trasferta anche in Sicilia. Senza dimenticare che c’è chi caldeggia la composizione dei tre gironi di C “a sorteggio”, strada un po’ fantasiosa ma non ancora accantonata del tutto. Ad ogni modo, pure qui, per ora siamo nel campo delle ipotesi.

Giovanni Gardani

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