Cronaca

Crollo di costruzioni, nuovo reato per Pasini. Procuratore: 'Elementi probatori solidi'

Ancora senza esito le ricerche  di Sabrina Beccalli, quando inizia la seconda settimana dell’indagine che ha portato dietro le sbarre di Cà del Ferro Alessandro Pasini. Su di lui sta per arrivare, oltre all’accusa di omicidio e distruzione di cadavere, anche la contestazione del reato di crollo di costruzioni. In sostanza, la procura ritiene che intenzione di Pasini fosse quella di far crollare l’appartamento di via Porto Franco per cancellare le tracce di quanto avvenuto nella notte tra i 14 e il 15 agosto. Verranno comunque effettuati accertamenti tecnici sul tubo tagliato per valutarne l’effettiva pericolosità e capire quale sia stato il rischio che hanno corso carabinieri, vigili del fuoco e le altre persone che vivono nella palazzina. Pasini, che rispetto al silenzio dei primi giorni di fermo, ha dato la sua versione dei fatti nell’interrogatorio di garanzia di venerdì scorso, ha anche fornito il codice di accesso al suo cellulare (sequestrato), consentendo così agli inquirenti di vederne il contenuto. Le ricerche  di Sabrina intanto continuano: il ritrovamento del corpo è importante sia per i famigliari, sia sul piano probatorio, per capire, attraverso l’autopsia, come sia stata uccisa. Ma da questo punto di vista, afferma oggi il procuratore capo di Cremona Roberto Pellicano, “gli indizi sono già molto solidi”.

Pasini, difeso dall’avvocato Paolo Sperolini, ha sostenuto la tesi di una morte per overdose, ma la sua versione è ritenuta poco credibile dagli inquirenti, che credono che l’uomo, con precedenti per spaccio di droga, rapina e molestie,  “abbia posto in essere un atto violento” nei confronti di Sabrina “per poi occultarne il corpo”. Nell’ordinanza del gip Giulia Masci si fa riferimento alla testimonianza di una vicina di casa che ha dichiarato di aver udito una voce femminile strozzata urlare ‘Aiuto, aiuto, no’. Poco credibile, per gli investigatori, che una persona in overdose chieda aiuto, e nel caso si sarebbe dovuta rivolgere alla persona con cui si trovava. I parenti della donna, mamma di un quindicenne, sperano di poterle dare presto sepoltura. Da pochi mesi Sabrina collaborava con una cooperativa e, come ha spiegato il legale della famiglia, l’avvocato Antonino Andronico, “era felicissima perché si preparava a iniziare un nuovo lavoro in una ditta di cosmesi”. Lei e Pasini erano soliti “fumare cocaina ed eroina” assieme, come ha messo a verbale la ex fidanzata dell’indagato, che a Ferragosto era in ferie in Sicilia, ignara del dramma che si stava consumando all’interno della sua casa a Crema.

Sara Pizzorni

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