Cronaca

Il caso 'piscina' in Consiglio: Minoranze critiche. Bonaldi: 'Operazione legittima'

Il contributo del Comune al gestore della piscina comunale Sport Management (150 mila euro a rendere e 35mila per il pagamento delle utenze durante i mesi di lockdown, ndr) arriva sui banchi del Consiglio comunale, dietro richiesta del capogruppo di Minoranza Coti Zelati.

“Una brutta storia”, ha esordito il pentastellato Draghetti. “Un altro buco nero frutto dell’Amministrazione comunale”. Draghetti è partito dalla critica al metodo, che non ha visto il coinvolgimento delle Minoranze consigliari, per poi passare ai fatti: “SM è inadempiente rispetto ad alcuni lavori, e dopo tutte le critiche avanzate da politica e cittadini, invece di porre rimedio agli errori ha avuto la faccia tosta di chiedere un prestito, come se l’Ente fosse una banca. Per due mesi di apertura avete ceduto al ricatto di un privato che ha peggiorato il servizio”. Anche il consigliere Zucchi (Polo Civico) ha espresso rammarico per il mancato coinvolgimento del Consiglio e ha aggiunto: “Il prestito e il fondo perduto manifestano una debolezza istituzionale, piegandosi alle esigenze di un privato in difficoltà”.

Una sensazione percebibile negli interventi di tutti i consiglieri di Minoranza che poi hanno sviscerato la questione. “Questa occasione sarebbe stata perfetta per recedere dal contratto con SM” il commento di Andrea Agazzi (Lega) che ha chiesto al sindaco quali garanzie siano state richieste al gestore in merito ai lavori non ancora eseguiti (stabiliti dal contratto) e ai contratti dei dipendenti.

Per il consigliere forzista Beretta “la società, dal Comune, non meritava nulla. Ci hanno presi per i fondelli e lo hanno fatto anche nel non aprire il 1° giugno, quando le disposizioni regionali lo consentivano. L’Amministrazione avrebbe dovuto imporlo”. Di parere opposto il consigliere di Maggioranza Tiziana Stella, convinta che “una forzatura avrebbe portato solo alla non apertura dell’impianto”.

Eugenio Vailati (PD) ha chiarito che “le questioni che riguardano la piscina non c’entrano con il tema odierno. Le questioni aperte rimangono tali e restano scritti ben in evidenza sull’agenda dell’Amministrazione” aggiungendo il proprio parere contrario alla risoluzione del contratto.

Della Frera (Cbc) ha sviscerato un aspetto più tecnico: “La ricerca di un nuovo operatore avrebbe comportato diversi mesi, con chiusura dell’impianto per tutta l’estate. Avremmo inoltre dovuto caricarci degli investimenti non ammortizzati. La cifra che stiamo dando a SM non dovrà essere smaltita fino al 2040, ma a breve”. A lui ha replicato direttamente Coti Zelati: “Se non ho capito male il collega con delega allo Sport non è stato neppure invitato al tavolo delle trattative: il sindaco ha fatto tutto da sola. I consiglieri di Maggioranza sono a conoscenza dei dati? Noi no. C’è qualcosa che non va nella trasparenza”.

Al termine del dibattito è intervenuta il sindaco Bonaldi che ha difeso la bontà dell’operazione, “totalmente legittima, contenuta anche tra le indicazioni del decreto Cura Italia. Me ne sono assunta la responsabilità”. Il primo cittadino ha anche assicurato che le manchevolezze e i ritardi di SM “non saranno assolutamente dimenticati”.

La Bonaldi ha poi garantito che non c’è stata “alcuna minaccia o ricatto. Il gestore ha espresso una difficoltà e la politica ha deciso di andargli incontro, per far riaprire un impianto pubblico utilizzato da migliaia di persone in un’estate complicata per tutti”.

AmBel

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