'Il pasticcio Signoroni causato da chi l'ha presentato. Soldo ha perso occasione per tacere'
Non mi piacciono le etichette e oggi mi è difficile identificarmi con un partito. Diffido dei politici improvvisati, quelli che non hanno mai distribuito un volantino e fatto una fotocopia. Quelli che senza apprendistato diventano dirigenti di partito e, qualcuno, anche ministro.
Sono sempre stato di sinistra. Penso di esserlo ancora, anche se oggi è difficile capire chi lo sia veramente. “D’Alema dì qualcosa di sinistra”, implorava alcuni anni fa Nanni Moretti. Non sono un nostalgico del ciclostile e non amo i paragoni con il passato. Come i Negrita “Io guardo sempre avanti. Ho sogni più arroganti ….”, ma credo che la scuola di Frattocchie e il tirocinio nelle sezioni di partito siano stati utili per formare una classe politica degna di questo nome e lo sarebbero anche oggi.
Mi è piaciuto Tolo tolo di Checco Zalone, alias Luca Medici. Non so se sia di destra o di sinistra. Non sono buonista. Apprezzo il buon senso. Chissenefrega. Giustissimo.
La premessa era necessaria per giustificare il mio intervento sullo scontro tra Pd, Forza Italia e Lega, dopo che una sentenza del tribunale di Cremona ha confermato l’ineleggibilità di Mirko Signoroni diventato presidente della provincia il 25 agosto scorso. Ineleggibilità denunciata da Lega e Forza Italia nei giorni successivi alla vittoria, appunto, di Signoroni candidato del Pd.Scontro inutile e velleitario e non per causa di Forza Italia e Lega.
Nei giorni passati Vittore Soldo, segretario provinciale del partito, ha rilasciato alla stampa alcune dichiarazioni incompatibili con il buon senso e manna per i paladini dell’antipolitica. Ha criticato Forza Italia e Lega ree di cavalcare la sentenza del tribunale a loro favorevole e le ha accusate di dividere il territorio. A ruoli invertiti cosa avrebbe fatto il Pd? Probabilmente un can can mediatico degno del Moulin rouge. Soldo scorda che il candidato ineleggibile era un parto del Pd. Non di Forza Italia o Lega.
La mancata verifica della eleggibilità di Signoroni, persona più che degna e rispettabile, indica una superficialità estranea alla storia e alle radici del Pd. Dilettanti allo sbaraglio, direbbero quelli del ciclostile o delle Frattocchie. Qualcosa di più volgare quelli del buon senso. Emilo Fede ci avrebbe aggiunto il carico con la sua frase entrata nella storia della televisione. Medico cura te stesso ammoniva Gesù (Luca 4,23). Senza dimenticare “Perchè guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?” (Luca 6,41).
Nel commentare la sentenza del tribunale Soldo ha spiegato: “Signoroni in accordo con chi l’ha sostenuto, dopo essersi dimesso da vicepresidente dell’Ato, ha deciso di dimettersi da presidente della provincia per ridare la possibilità agli elettori di tornare ad esprimersi, dimostrando rispetto per le istituzioni e per gli elettori” (Cremonaoggi, 2 gennaio). Tafazziana. Una gag.
Soldo non ha aggiunto che la lungimiranza e la magnanimità del Pd nel concedere agli elettori un’altra chance per rivotare Signoroni non è stata apprezzata dai destinatari del cadeau. Alla seconda consultazione del 23 novembre, con Signoroni finalmente candidato eleggibile, circa l’80 per cento degli aventi diritto al voto non si è recato alle urne. Quanto è costato alle casse pubbliche il turno supplementare? Soldi buttati. Non sono state Forza Italia e la Lega a gettarli.
Un tempo, se una scelta andava storta, con espressione forte e non da Accademia della Crusca, si consigliava di rimanere immobili, per non peggiorare la situazione e avvantaggiare l’avversario. Soldo ha fatto il contrario. Invece di stare zitto e navigare sotto traccia ha rilasciato interviste a destra e manca. Ha perso una buona occasione per tacere.
Può rifarsi. Magari sul canale navigabile o, per stare in tema di elezioni provinciali, sulla legge Del Rio, che non è esente da colpe sul pasticciaccio in questione. Pasticciaccio che ha un colpevole ben definito: chi ha presentato un candidato ineleggibile. Il resto è fuffa. Accademia. Politica di infimo livello. Ciance. “Soldo dì qualcosa di interessante”.
Antonio Grassi, sindaco di Casale Cremasco e Vidolasco