Economia

Sartoria artigianale, nel territorio imprese cresciute del 30% in 5 anni

Sono cresciute del 30% in 5 anni le sartorie artigianali in provincia di Cremona, passando dalle 26 del 2014 alle 34 di oggi. Una professione dunque che si riscopre e che riemerge dal passato, raccontando la storia di una nuova ricerca di qualità.  Complessivamente, danno lavoro a 83 persone. Questi i dati raccolti dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del registro delle imprese secondo trimestre 2019 e 2014 e su dati Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal.

Sempre nel territorio, il 73% di queste imprese sono femminili (25 in tutto), mentre 13 sono quelle gestite da persone nate all’estero (38,2%). Di quest’ultimi, la maggioranza sono quelli provenienti dalla Cina (5).

IN LOMBARDIA. Dal disegno al taglio fino alla realizzazione artigianale di capi e complementi d’abbigliamento, sono 1.610 gli artigiani specializzati nella sartoria in Lombardia con 2.422 addetti, +15,6% in cinque anni. Rappresentano il 18% del totale italiano che è di circa 9 mila attività (+4,8% dal 2014) con 13 mila addetti. Lombardia prima regione italiana seguita da Lazio e Piemonte con quasi mille imprese ciascuna.

Il sarto è anche una professione richiesta dalle imprese in generale, 2.440 le entrate previste in Lombardia nel 2018 su più di 18 mila programmate in Italia (13,5%), in crescita rispetto alle attese dell’anno precedente quando erano 1.720. Uno su nove è giovane, quasi la metà è di difficile reperimento (45%) e sono preferite le donne nel 60% circa dei casi.

La presenza di giovani nel settore, sia in Lombardia che in Italia, si attesta intorno all’11%, con punte del 16% a Brescia e Mantova. A livello nazionale i giovani superano invece il 20% a Crotone, Massa Carrara, Savona, Prato e Pistoia. Forte la presenza di stranieri soprattutto in Lombardia, più della metà del totale, rispetto al 35,5% italiano: Milano arriva al 68%, prima nella classifica nazionale, precede Verbania e Prato (66,7%). Se si guarda solo ai titolari di ditte individuali, la provenienza straniera prevalente sia per la Lombardia che per l’Italia è la Cina (rispettivamente 34,7% del totale ditte e 15,7%), seguita a livello regionale dal Marocco (3,1%) e a livello nazionale dalla Romania (3,7%).

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