Politica

Vogliamo abbattere le barriere architettoniche a Crema?

Non ci si può solo riempire di buone parole o di belle gesta, partecipando come amministrazione a incontri e  manifestazioni importanti, promosse dalle Associazioni e dai diretti interessati sul tema dell’abbattimento barriere.
E’ anche ora che si dia spazio alle azioni.

L’obiettivo è alto e lo sosteniamo: contribuire ad abbattere le barriere architettoniche. Per questo abbiamo proposto un emendamento in bilancio per stanziare circa 2.000.000 € aggiuntivi per interventi di opere pubbliche, tra cui manutenzione strade, abbattimento barriere. Forse la maggioranza si dimentica che le proposte le facciamo, ma poi lei, che governa, le boccia: loro hanno bocciato infatti questa possibilità di spesa, sbloccata nel 2018 per attuare investimenti e opere di manutenzione straordinarie anche via mutui, bloccati sin dal 2007.

Opportunità mancata quindi. Così come anche noi partecipiamo all’Osservatorio abbattimento barriere  architettoniche. Purtroppo sappiamo che nel 2018 l’amministrazione non ha saputo spendere in parte corrente quanto disponibile, e cioè ben 1.200.000 €. Altra opportunità mancata.

Mentre la città non è certo ben tenuta; lo dimostrano le buche, i marciapiedi e i pochi sforzi per abbattere le barriere architettoniche. Da dietro al vecchio mantra “non ci sono soldi”, dobbiamo imparare che a conti fatti l’amministrazione ne aveva e ne avrebbe avuti a disposizione, ma non li hanno né saputi né voluti spendere.
Un’amministrazione non ha le stesse regole della famiglia, che risparmia e accumula per spendere in tempi migliori, fra l’altro sulle spalle delle tasse dei cittadini.

A bilancio 2019, è vero, ci sono risorse (solo) per 160.000 €, ma a cosa basteranno, fra l’altro senza progettualità e capacità di spesa?

Ecco perchè non ci basta vedere vicesindaco e assessore ai lavori pubblici partecipare alle conferenze stampa o alle skarrozzate, senza che ci sia la dimostrazione di un vero impegno, per quanto possibile, da parte di chi governa.
Egregio il lavoro di chi in prima persona elabora progetti per promuovere una cultura dell’abbattimento. E pensiamo ad esempio alle associazioni, ai volontari. Ma chi governa, e l’assessore ai lavori pubblici da 7 anni, non può stare ad aspettare. Perchè in primis è la città che non può aspettare, quando le risorse ci sono.

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