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Ryder Cup per l'inclusione: il grande golf è sbarcato a Crema

L’Open d’Italia Disabili – Sanofi Genzyme è in programma al Golf Club Crema Resort dall’11 al 12 ottobre.

Il grande golf passa da Crema. E non certo per una tappa qualunque. Come infatti ha spiegato Gian Paolo Montali, direttore tecnico della Ryder Cup che per la prima volta nel 2022 sbarcherà in Italia a Roma, il 18esimo Italian Open di golf per atleti paralimpici fa parte di un insieme di iniziative che, nel corso di 12 anni di lavoro che dunque andranno oltre al Ryder Cup stessa, devono rilanciare questo sport a livello internazionale. Perché dunque questi Open di Crema, presso il Golf Club Resort del presidente Fabrizio Gargioni in via Ombrianello, sono così importanti? “Perché l’inclusione è uno dei valori che la Ryder Cup intende veicolare: e sullo sport per disabili stiamo investendo davvero parecchio. La missione di questo progetto spalmato su 12 anni non si esaurisce sui 7 giorni di quella gara: quello sarà solo la punta di un iceberg che parte molto prima. Anzi che è già partito e ha fatto tappa anche a Crema, dove abbiamo trovato grande disponibilità e un ottimo campo di gara”.
Un processo di avvicinamento, una lunga marcia, che ha trovato in Sanofi Genzyme uno sponsor prezioso: per la prima volta, infatti, questa ditta sponsorizza in Italia un evento di questo tipo, come ha ricordato Marcello Cattani, direttore della divisione oncologica della Sanofi. Ha portato la propria testimonianza anche Edoardo Biagi, golfista romano che da atleta normodotato già praticava questo sportivo, poi ripreso anche dopo l’incidente che lo ha paralizzato alla parte sinistra del corpo.
Il golf, del resto, è uno sport che sposa al meglio l’inclusione perché, non prevedendo grossi carichi muscolari ma al contrario grande concentrazione mentale, si adatta a qualsiasi tipo di disabilità. L’idea, ha spiegato Montali, è di programmare il percorso della Ryder Cup, la grande sfida tra i migliori 12 golfisti europei e migliori 12 golfisti americani che si tiene dal 1927 e si disputa ogni due anni, con un centinaio di tornei itineranti in tutta Italia. E’ vero che dai prossimi Italian Open ci si avvicinerà al Lazio e a Roma, dove al campo “Marco Simone” si terrà la competizione internazionale nel 2022, ma intanto ecco che Crema può dire di avere fatto la propria parte. Per un progetto che è anche di promozione turistica e territoriale, ha rimarcato Montali, dato che la bandierina della Ryder Cup, piazzata anche a Crema, è da sempre un forte richiamo: in Lombardia con gli ultimi Italian Open disputati a Brescia sul lago di Garda, l’indotto è stato di 32 milioni di euro, ha evidenziato Montali.
L’intenzione è quella di fare decollare questo sport sin dalla base, partendo però dal richiamo dei grandi nomi e dei grandi eventi, come Francesco Molinari, primo italiano a vincere un major, o la stessa Ryder Cup, gotha di questa disciplina. Il golf, peraltro, potrebbe presto entrare anche nelle scuole, per uscire dalla nicchia e non essere più considerato soltanto sport d’élite. Intanto le gare al Golf Club Resort di Crema andranno avanti fino a venerdì, quando sarà assegnato il titolo. Con atleti normodotati sorpresi dalla forza dei ragazzi disabili, a loro volta piacevolmente pronti a stupire tutti, tanto che la Federazione Italiana Golf, dopo il campionato Mondiale Ciechi organizzato nei giorni scorsi sempre in Italia, sta allestendo un settore tecnico paralimpico. Ecco perché l’Italian Open di Crema può davvero considerarsi tanto significativo.

Giovanni Gardani

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