Consulta: un incontro per (ri)conoscere la mafia ed essere 'cittadini attivi'
“Non la solita mafia”. Perché la malavita è presente anche al Nord, anche nella nostra provincia e in quelle limitrofe. E non opera, come è più evidente nel Meridione, con sangue per le strade. Nella efficiente e modernissima Lombardia la mafia “colonizza l’economia e penetra così nel tessuto sociale”.
Questo, in estrema sintesi, ciò che hanno spiegato nella serata di lunedì Monica Forte, presidente della Commissione Speciale Antimafia di Regione Lombardia, con Gianantonio Girelli (ex presidente e attuale componente) e Marco degli Angeli (anch’egli componente della commissione).
L’evento si è tenuto in Largo Falcone e Borsellino, cornice di tutti gli incontri organizzati dalla Consulta dei Giovani di Crema nell’ambito di “57 giorni – Strade di legalità”.
Gli ospiti hanno illustrato le funzioni della Commissione e gli obiettivi che si prefigge. Tra questi il controllo – in primis dell’Ente regionale -, il monitoraggio del fenomeno mafioso (come si diffonde e muta) e, ancor di più, la “diffusione di una cultura della legalità”, a partire dalle scuole. Perché spiegare ai ragazzi cosa è la mafia significa non solo metterli in guardia, ma formarli a combatterla da cittadini attenti e attivi, che sappiano segnalare le situazioni sospette. Un appello sottoscritto dalla presidente Forte, che ha invitato i giovani a “porsi domande e fare ricerche, che magari possono sembrare banali, ma a volte risultano essenziali”.
Perché la mafia “non è cosa che si possa lasciare fuori dalla porta di casa – ha affermato Girelli – riguarda tutti. E con la consapevolezza acquisita negli ultimi decenni abbiamo il dovere di reagire”.
Dello stesso tenore le parole del consigliere Marco Degli Angeli, che dopo aver raccontato la forte presenza ‘ndranghetista in Lombardia e la devastazione economica che ne consegue, ha rimarcato l'”importanza dell’informazione sul tema”.
Ambra Bellandi