Cinema

Ancora un premio per 'Call me by your name' E già si parla di sequel

Nuovo premio per “Call me by your name“. La pellicola girata a Crema e dintorni dal regista Luca Guadagnino fa un altro passo verso la notte degli Oscar (4 marzo 2018, ndr).

Lo “Scripted Award”, assegnato dalla University of Southern California, premia l’adattamento di opere letterarie in lungometraggi e le relative sceneggiature. Sabato sera il riconoscimento è andato all’autore dell’omonimo romanzo Andreì Aciman e allo sceneggiatore del film James Ivory.

A contendersi il premio quest’anno anche The Disaster Artist, Logan, Molly’s Game, Mudbound, The Lost City of Z e Wonder Woman. Tra tutti questi, “Call me by your name” è l’unico ad essere in lizza come miglior film agli Academy Awards. E l’anno scorso il vincitore dello Scripted è stato proprio Moonlight, che ha poi trionfato agli Oscar.

Intanto si scoprono le prime indiscrezioni sul sequel del film, che Guadagnino ha assicurato si farà, nuovamente a Crema. Il film è ambientato nel 1983, quando solo si iniziava a parlare di AIDS, quindi nel seguito della pellicola la tematica dell’epidemia di Hiv e il suo impatto nella società avranno un ruolo di primo piano.

Ma forse sarebbe meglio parlare al plurale. Le premesse per più sequel, infatti, sembrano esserci tutte. Guadagnino ha spiegato che il romanzo ha 40 pagine alla fine che narrano i successivi 20 anni della vita di Elio e Oliver. E se “Call me by your name” racconta la fase della crescita, la seconda parte potrebbe svelare il ruolo di quel giovane uomo nel mondo, con la propria emotività e il baglio di esperienza acquisita.

I protagonisti Armie Hammer e Timothèe Chalamet (candidato all’oscar come miglio attore protagonista) si sono detti pronti a tornare a Crema per ‘riprendere in mano le vite’ di Elio e Oliver.

Ambra Bellandi

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