Cronaca

Attentato a New York, la testimonianza di Federico: 'Un'esplosione spaventosa'

Federico in uno scatto della vacanza americana e, a destra, Time Square ieri sera

Un’esplosione forte e spaventosa. E’ questo che Federico Palazzotto ha sentito dalla sua camera dell’Hilton di Time Square questa mattina intorno alle 7.30. Un attentato nel cuore della città, precisamente in un sottopassaggio del terminal dei bus della Port Authority.

Federico, 30enne cremasco, si trova nella Grande Mela in vacanza con alcuni amici milanesi. “Siamo arrivati a New York il 7 dicembre, ma non abbiamo avuto l’impressione di trovarci in una città blindata – racconta – certo, c’è molta polizia in giro, ma è una presenza che resta comunque discreta”.

Oggi è cambiato tutto. I giovani vacanzieri stavano per lasciare la camera d’albergo per recarsi a fare colazione, quando la compagnia area con la quale viaggiano li ha avvertiti tramite mail di un cambio di volo. I ragazzi hanno quindi perso tempo per capire quando avrebbero dovuto prendere l’aereo di ritorno. Una coincidenza che ha permesso a Federico e i suoi amici di non trovarsi nel bel mezzo del delirio: “L’esplosione si è sentita distintamente, perché l’hotel dista pochi isolati dal terminal dei bus”. La gente che gridava, le sirene spiegate di ambulanze e polizia: “E una città ovviamente rumorosa, ma abbiamo capito subito che qualcosa non andava”.

E infatti Akayed Ullah, 27enne originario del Bangladesh e residente da 7 anni nella Grande Mela, ha inavvertitamente innescato la bomba artigianale che nascondeva sotto la giacca, causando una forte esplosione. Da lì, riportano i media internazionali, il panico. Sono state chiuse 3 linee della metropolitana e soccorsi quattro feriti, tra i quali proprio Ullah, che è in stato di fermo.

 

E’ il primo viaggio di Federico A New York, “mia madre era molto in ansia. Ora rientreremo, come era già in programma. Domani alle 11 saremo a Malpensa”. La città, secondo quanto racconta il turista cremasco, sta lentamente tornando alla calma “anche se in centro c’è ancora molto trambusto”.

Ambra Bellandi

 

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