Ritrovato nel fiume Adda il cadavere del cileno sospettato dell'omicidio del padre
E’ stato ritrovato verso le 12,30 nelle acque del fiume Adda, in territorio di Comazzo, nel lodigiano, il cadavere di Hugo Alberto, il 31enne cileno figlio adottivo di Guido Begatti, 69 anni, il cui cadavere è stato scoperto l’altro ieri nella sua abitazione di corso XXII Marzo a Milano. L’altra sera a Rivolta d’Adda era stata ritrovata la macchina del 31enne, una Fiat Tipo, e oggi, purtroppo, c’è stato il tragico epilogo dopo le ricerche in Adda e nel canale Vacchelli da parte dei vigili del fuoco di Lodi e Cremona. Gli agenti della mobile di Milano, che conducono le indagini, sono convinti che il giovane (il movente non è ancora chiaro) abbia ucciso 18 giorni fa il padre e poi si sia allontanato con l’intenzione di farla finita. In passato il 31enne avrebbe avuto problemi di depressione che potrebbero essersi aggravati dopo il decesso della madre, avvenuto un paio di mesi fa. Guido Begatti è stato strangolato con una cintura stretta attorno al collo e ritrovato in avanzato stato di decomposizione. Il figlio avrebbe vegliato il padre morto per giorni prima di uscire allo scoperto mandando una mail al veterinario che curava il bassotto di casa, nella quale chiedeva al dottore di occuparsene. Sotto lo zerbino della porta d’ingresso il professionista ha trovato una busta con le chiavi e una lettera. Per questo martedì mattina, prima di entrare in casa, ha chiamato la polizia.