Politica

Agazzi e Beretta: 'I probiviri hanno fatto giustizia. Ora qualcuno fermi Donida'

I consiglieri di Forza Italia Agazzi e Beretta con l'avvocato Giorgio Lazar

Il collegio dei probiviri si è espresso in merito al deferimento, portato avanti dal coordinatore di Forza Italia Gianmario Donida contro i consiglieri comunali Antonio Agazzi e Simone Beretta, ‘cestinandolo’.

Il collegio “ha fatto giustizia, rendendoci dignità umana e politica”, hanno commentato ieri i consiglieri in conferenza stampa. Il capo d’imputazione riguardava “comportamenti gravemente in contrasto con la linea dettata dal coordinamento cittadino in campagna elettorale”. Un comportamento che, secondo gli uomini probi del partito Azzurro, “da entrambe le parti è stato frutto della passione politica”.

Decadono dunque tutte le accuse, come ha spiegato Giorgio Lazar, legale di Agazzi e Beretta: “Le accuse nei confronti dei miei assistiti non stavano in piedi. Questo dimostra che chi ha presentato il ricorso non ha la minima competenza giuridica e si contraddistingue per insipienza politica”.

“Sono lieto per l’epilogo di questa vicenda – ha detto Agazzi – anche se dispiaciuto che vi sia stato trascinato anche Simone per avermi votato come capogruppo in Consiglio”. L’esponente Azzurro ha spiegato nel dettaglio tutte le vicissitudini a partire dalla campagna elettorale sino alla votazione di Marta Fontanella nel Cda della Fondazione San Domenico, passando appunto per la sua elezione a capogruppo e a quella di Beretta a presidente della Commissione Garanzia.

“Sono state dette una quantità infinita di bugie sul mio conto. Qualcuno ha persino sostenuto che sarei stato il vicesindaco della Bonaldi. La verità – ha proseguito Agazzi – è che io ho portato al mio partito, e di conseguenza al mio candidato sindaco, oltre 400 voti. Se Enrico Zucchi vuole trovare le ragioni della sua sconfitta deve ricercarle in quei candidati consiglieri che non sono arrivati a 10 preferenze, oltre che in sé stesso”.

Insieme al collega Beretta, ora, esortano Donida alle dimissioni. “Se è un uomo lascerà la guida del coordinamento – hanno affermato – perché si sta guadagnando il ‘premio Attila’. Se qualcuno ne ha facoltà, lo fermi”.

“Mi è stata riconosciuta la lealtà che ho sempre avuto verso Forza Italia – ha aggiunto Beretta – Donida non ha fatto altro che andare sui giornali a sparlare di noi. Sta creando un danno che è sotto gli occhi di tutti”.

Convinti che “raccoglieremo i cocci dei disastri altrui”, i consiglieri Azzurri si rendono disponibili alla candidatura per le elezioni regionali e politiche 2018.

Ambra Bellandi

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