Cronaca

Vaccini, già oltre 2.800 i ragazzi non in regola nel territorio

Sono 1.742 gli alunni (tra i 6 e i 16 anni) che risultano segnalati all’Ats in quanto non hanno presentato la documentazione relativa alle vaccinazioni obbligatorie. Questi i risultati rilevati dall’Asst di Cremona, a cui sono giunte gli elenchi da 22 scuole su un totale di 40. Per quanto riguarda invece Crema, sono 1.058 per 20 scuole su 30 che hanno fatto la segnalazione. Complessivamente, dunque, tra le due Asst del territorio sono 2.800 i ragazzi trovati finora n on in regola.

“Secondo i dati trasmessi alle 8 Ats di Regione Lombardia da 632 strutture tra le 4.006 scuole e Istituti comprensivi presenti sul territorio e frequentati dai ragazzi dai 6 ai 16 anni (circa 1 milione e mezzo) sono 37.643 quelli che non hanno presentato, entro il 31 ottobre, la documentazione necessaria, prevista in virtù della legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale” ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. “Come previsto dalla normativa per gli inadempienti non c’è il divieto alla frequenza, ma è prevista comunque la sanzione se questi dovessero risultare inadempienti alle vaccinazioni obbligatorie e non accettassero di mettersi in regola”.

Naturalmente la situazione vaccinale dei ragazzi segnalati verrà verificata dalle autorità sanitarie: qualora risultassero inadempienti verrà avviato il percorso formale di recupero già messo in atto per i bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia, per convincere i genitori a regolarizzare la situazione.

A questo proposito, ricorda Gallera, “dall’ultima rilevazione sullo stato vaccinale del milione e mezzo di ragazzi tra i 6 e i 16 anni relativa al 2016 – ha proseguito – risultavano inadempienti circa 130.000. Nel mese di settembre sono state registrate 11.000 prenotazioni e 4.000 sono stati i casi già recuperati per le coorti di nascita interessate. Auspico che questo trend cresca senza la necessità che si applichino le sanzioni previste, ma ribadisco che saremo inflessibili affinché si raggiunga la copertura vaccinale del 95% considerata indispensabile per raggiungere l’immunità di gregge e la tutela della salute della collettività”.

LaBos

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