Cronaca

Referendum, Bordo: 'Maxispreco di denaro pubblico per la campagna elettorale di Maroni'

Bordo, a sinistra nella foto, durante un confronto con Maroni, Stefania Bonaldi e Fava in merito al referendum
Il referendum? “Una farsa. Solo un maxi spreco di denaro pubblico per un’operazione di propaganda elettorale”. Interviene duramente Franco Bordo, deputato Mdp, sul referendum per l’autonomia lombarda.
“L’indizione del referendum sul federalismo differenziato è l’atto con cui si conclude la legislatura di Roberto Maroni, caratterizzata da tante inchieste giudiziarie e da pochissimi risultati. Iniziata con la solenne promessa di trattenere sul territorio almeno il 75% delle tasse pagate dai cittadini lombardi, dopo cinque anni non solo Maroni non manterrà la promessa, ma sprecherà di sicuro 50 milioni di euro. Un vero fallimento politico e amministrativo”, aggiunge.
Secondo quanto sostiene Bordo la Lombardia, così come ha appena fatto l’Emilia Romagna, avrebbe potuto chiedere al Governo l’apertura di un tavolo di confronto “senza chiedere nessuna ulteriore autorizzazione e senza alcun costo per i cittadini. Maroni non l’ha fatto in 4 anni, ignorando la disponibilità del Governo che era pronto al negoziato. Ha sprecato la disponibilità dei Sindaci dei Comuni capoluogo e dei Presidenti di Provincia di affiancarlo in questa fase per dare più forza all’iniziativa della Regione”.
Maroni sostiene di poter trattenere in Lombardia 54 miliardi, “una cifra che è più del doppio del bilancio dell’intera Regione e della Legge di Stabilità 2016 per l’intero Paese. Il referendum del 22 ottobre non ha però nulla a che vedere con il residuo fiscale e le tasse pagate dai lombardi, e non riguarda la sicurezza, materia di competenza esclusiva nazionale, né la possibilità di fare della Lombardia una regione a statuto speciale”.
“Bisogna fare chiarezza – conclude Bordo – Questo referendum poteva e doveva essere evitato perché, fatto così, assume tutte le caratteristiche di una campagna finalizzata ad altri obiettivi: una precampagna elettorale pagata con i soldi dei cittadini e una campagna politica finalizzata a conseguire l’obiettivo di una regione a statuto speciale”.

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