Rischio contaminazione tossina botulinica in conserve vegetali vendute sul territorio
Conserve vegerali potenzialmente contaminate da tossina botulinica: un rischio che si provila nel territorio della provincia di Cremona, dove secondo l’Ats Val Padana sono stati venduti vasetti di tali prodotti. Sui vasetti – fa sapere l’Ats – sono riportate le seguenti indicazioni: ‘Cime di rape gusto del Salento – peso netto 400 gr., prodotto da Soc. Coop. Agr. Natura A R.L. – tronco a lotto 27, Casarano – Lecce’.
Le persone che hanno ingerito questa tossina possono presentare tutti i sintomi tipici di una paralisi neurale: annebbiamento e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica nell’ingerire, secchezza della bocca, debolezza muscolare che dalla parte superiore del corpo, spalle e braccia, passa agli arti inferiori, con paralisi successiva. Nei casi più severi, la paralisi dei muscoli coinvolti nella respirazione necessita che venga instaurata una respirazione assistita (ventilazione meccanica).
Il botulino può essere presente in cibi inscatolati o conservati, soprattutto di produzione domestica ma anche, in qualche caso, industriale. Le conserve preparate in casa (per esempio la verdura sott’olio) sono uno dei prodotti in cui più facilmente si può rischiare la presenza della tossina botulinica. ??In generale, tutti i cibi conservati che non vengono fatti cuocere e che hanno un basso grado di acidità (pH sopra il 4,6), possono costituire un ambiente adatto alla crescita del botulino. Il principale veicolo della tossina botulinica è rappresentato proprio da verdure in scatola e conservate, seguito dalle conserve di pesce.