Cambio d'uso ex scuola di Cl, Aiello: sì, ma sono necessarie garanzie
Sulla delibera del Consiglio Comunale circa il cambio di destinazione d’uso dell’ex scuola di CL interviene Mimma Aiello, della lista “Cambiare si può’.
“Richiamando quanto indicato nel programma elettorale della nostra lista – afferma Aiello – riteniamo opportuno che, prima di ogni decisione definitiva sulla variante richiesta, vengano formalmente e preventivamente definite a supporto dell’indirizzo autorizzativo le seguenti questioni:
1. Cessazione da parte della Regione Lombardia del perseguimento del recupero del milione di euro, concesso alla Fondazione Chalis per la costruzione della scuola, dai finanziamenti regionali assegnati al Comune per i servizi sociali. Crediamo possa essere questa una occasione favorevole per definire la questione con la Regione; il Consiglio Comunale non può dimenticare l’esistenza di questo contenzioso. Perché mai si dovrebbe rinunciare disinvoltamente ad ogni possibile tentativo di compensare la somma che pretestuosamente la Regione sta esigendo dal Comune?
2. Assunzione di responsabilità della Provincia nel ribadire ulteriormente la propria indisponibilità alla acquisizione della intera struttura in questione alla luce di condizioni finanziare molto favorevoli, rispetto ai costi del progetto di trasferire l’Istituto Racchetti, nel quartiere di San Bartolomeo, prioritaria propensione del Comune di Crema, circa il mantenimento della destinazione scolastica dell’immobile ex CL, favorendo in questa ottica, per esempio, la trasformazione urbanistica della sede attuale dell’Istituto Racchetti, affinchè la Provincia possa contare su un ricavato significativo dalla sua alienazione, da finalizzare a quanto appena accennato.
Senza queste minime e preliminari verifiche, concedere di cambiare destinazione d’uso all’immobile in esame, non ci sembra venga realizzato alcun beneficio apprezzabile per la città nè per l’edilizia scolastica, in particolare, che un po’ tutti lamentano bisognosa di interventi migliorativi in termini realistici, rispetto a progettazioni faraoniche, irrealizzabili per mancanza di risorse.
Inoltre, dalla proposta delibera emergono comunque delle curiosità:
1) in data 23/5/17 il liquidatore informa la Amministrazione della richiesta di acquisto di un lotto da parte di una società, subordinata però alla variante per insediamento di funzioni sanitarie;
2) in data 15/9/17 lo stesso liquidatore richiede di procedere alla variante di altra porzione di immobile da struttura sportiva funzionale al progetto scolastico in autonomo fabbricato a destinazione “attività sportiva”. Non è dato sapere se, come per l’altra porzione, esiste – e da parte di chi – un acquirente; se possa essere la stessa Amministrazione a sollecitarne il cambio d’uso per acquisire l’immobile o convenzionarne l’utilizzo con l’eventuale futuro proprietario; se sussistono in tal senso intese con il liquidatore;
3) rimane un terzo lotto che, non essendone richiesto il cambio d’uso, continua ad avere la vecchia destinazione di asilo nido-scuola materna. Ci sarà un’altra variante o coesisteranno una struttura sanitaria, una palestra, ed un asilo-scuola materna?
“Il pasticcio – conclude Aiello – diventa sempre più intrigante”.