Cronaca

Banca Etica, il sindaco Bonaldi: 'Ceduto quote per adeguarci alla normativa'

La partecipazione azionaria di proprietà del Comune di Crema in Banca Popolare Etica “consegue alla trasformazione della preesistente ‘Cooperativa verso la Banca Etica’, di cui il Comune di Crema aveva sottoscritto 50 quote, in forza della delibera n. 209, del 13 maggio 1998, della Giunta Comunale, nonché del precedente o.d.g. approvato con deliberazione consiliare n. 102, del 4 maggio 1998”. Questo è quanto riportato nella relazione adottata dal Consiglio comunale.

A seguito del comunicato in cui Banca Etica si dice delusa della fuoriuscita di Crema dal gruppo societario, il sindaco Stefania Bonaldi ha risposto: “La pur socialmente meritoria attività svolta dall’istituto di credito non rientra in alcuna delle categorie di cui all’art. 4, D.Lgs. 175/2016. Invero, Banca Popolare Etica non svolge alcun servizio d’interesse generale, non eroga servizi strumentali per conto degli enti soci, non espleta l’attività di centrale di committenza e non agisce, quale società pubblica di progetto o società mista con socio selezionato mediante gara pubblica, per la realizzazione di opere o servizi pubblici.

Pertanto, non ricorre purtroppo alcuna delle ipotesi previste dal D.Lgs. 175/2016 che legittima il mantenimento da parte del Comune di Crema della proprietà della partecipazione sociale in esame.

Questo ha motivato la scelta di rinunciare, nostro malgrado, alla partecipazione societaria. Al contempo, proprio per dimostrare la sensibilità ai temi etici anticipiamo l’imminente adesione del nostro Comune ad Avviso Pubblico, Associazione che mira a collegare ed organizzare gli Amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica amministrazione e sui territori da essi governati”.

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