Trasporto pubblico, Arpini critica il MioBus, Giossi (Pd): 'Il servizio fisso costa troppo'
“Il ‘MioBus’ lo chiami oggi e arriva domani”, questo il commento del consigliere d’opposizione Tino Arpini riguardo il servizio di trasporto pubblico urbano.
Secondo il capogruppo di “Solo cose buone per Crema”, le prenotazioni telefoniche sono “noiose, difficoltose e, qualche volta impossibili” e i residenti dei quartieri periferici sono “relegati ad una sorta di isolamento rispetto ai servizi amministrativi, commerciali, sanitari, ecc., a meno di lesinare necessari passaggi a qualche familiare disponibile”.
La denuncia di Arpini prosegue sottolineando che il criterio della misura del contributo comunale al gestore, “370mila euro messi a bilancio nel 2016”, riferisce Arpini, sia il chilometraggio documentato, “Questo spiega perché noi possiamo ‘ammirare’ quotidianamente, non senza rabbia, tutti i mezzi Mio Bus girare a vuoto per la città. Con 29 posti a sedere, quando sono affollati, ne occupano uno. Per il gestore non è importante trasportare persone, quanto fare chilometri.
Non si è fatta attendere la risposta di Gianluca Giossi, capogruppo Pd in Consiglio comunale, che contrattacca Arpini, ricordandogli che proprio lui “conosce la realtà del trasporto pubblico e come sia stata affrontata dalla nostra Amministrazione”.
A detta di Giossi, il consigliere d’opposizione altro non fa che riprendere le frasi dette un anno fa, “volendo probabilmente ergersi a paladino del trasporto pubblico locale, tralasciando quanto da noi messo in campo per migliorare un servizio fortemente ignorato negli anni precedenti”.
“Il servizio MioBus urbano si può prenotare in giornata, c’è la possibilità di utilizzare il servizio anche senza la prenotazione, qualora il mezzo che transita dagli appositi punti di partenza/arrivo, percorra il tragitto richiesto; per gli spostamenti in città, si possono utilizzare con lo stesso biglietto, le corse extraurbane di linea- prosegue Giossi – Indubbiamente restano migliorie da apportare, ma non possiamo nasconderci che il servizio fisso, così come era concepito nel passato, non era e non è economicamente più sostenibile”.
“Corrierina quanto mi costi”, insomma. Perché è noto che gli Ombrianesi siano dei nostalgici del pullmino che portava dal quartiere al centro storico, con corse a tutte le ore. Nostalgici al punto da richiederla più volte a gran voce durante le riunioni di quartiere con Autogiudovie che, secondo Arpini, non hanno dato risposte “alle osservazioni e alle mie richieste. Al di là dei proclami di disponibilità, apertura, ascolto, si persiste in gestioni di zero efficacia e elevato sperpero di risorse economiche”.
“Ormai il consigliere Arpini, si distingue sempre più per la critica distruttiva e fine a se stessa, referendo di gran lunga la critica gratuita alla proposta”, conclude Giossi.
AmBel