Cces, chiusura tra applausi e progetti. Pres. Lupattelli: 'Sognate. Viva Crema'
![](https://www.cremaoggi.it/app/uploads/2017/01/chiusura-cces-ev.jpg)
“E’ stato un viaggio meraviglioso, una straordinaria avventura”, queste le parole del sindaco Stefania Bonaldi alla chiusura di “Crema città europea dello sport” (Cces). “Abbiamo avuto paura, ma la paura è la materia prima per il coraggio, e gli atleti lo sanno bene”.
La serata che ha concluso l’anno più sportivo della città si è svolta ieri sera, alla palestra Toffetti, perché come ha detto il presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò “Lo sport non ha bisogno di formalismi, di giacca e cravatta”. Cces ha avuto inizio al teatro san Domenico, perché Cces “Non è stato solo eventi, ma anche cultura sportiva”, ha ribadito il consigliere Walter della Frera, e si è chiuso in una palestra, insieme ai giovani atleti delle società sportive, i loro allenatori e presidenti e tutta la macchina organizzativa che ha permesso la realizzazione di ogni singola manifestazione legata a Cces.
In 365 giorni la città ha ospitato un totale di 293 eventi, di cui 15 internazionali, 46 nazionali, 59 regionali e 108 provinciali. Oltre alle manifestazioni sportive sono stati organizzati 65 tra convegni, mostre e conferenze a tema. Le attività promosse hanno coinvolto circa 112 società e associazioni, 17.110 atleti, 2.998 volontari e 58.240 spettatori. Non è mancata la partecipazione di testimonial speciali, che in diverse occasioni hanno fatto tappa in città: ricordiamo la campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio, le regine delle piste da sci Lara Magoni e Daniela Merighetti, l’atleta paralimpica Giusy Versace e l’allenatrice Milena Bertolini. Grande successo anche per gli eventi su scala nazionale come ‘La solidarietà va in gol’, match a scopo benefico che ha portato sul campo dello stadio Voltini di Crema la Nazionale Italiana Cantanti e numerosi campioni dello sport come Javier Zanetti, Emiliano Mondonico, Dario Hubner, sotto gli occhi di tanti tifosi.
“Tutto questo è stato possibile grazie al fantastico lavoro di squadra tra Amministrazioni, società sportive, parrocchie, scuole, associazioni culturali e forze dell’ordine. Tutti hanno collaborato per mettere insieme i tanti eventi già presenti sul nostro territorio e creandone di nuovi; eventi che sono stati valorizzati, migliorati e messi in luce. C’è stata un’attenzione allo sport a 360 gradi. E ciò che è più bello, è che questo non è un punto di arrivo, ma di partenza”, ha concluso il sindaco.
Una partenza che inizia dal lascito di Cces, ovvero dagli impianti sportivi, come ha ricordato Della Frera: “L’anno dello sport ha offerto l’occasione di mettere a punto diversi investimenti per ristrutturare e migliorare le strutture della città, dal restyling degli impianti sportivi come il velodromo alla realizzazione di nuovi spazi dedicati al gioco o all’agonismo, tra cui due playground e una pista di atletica leggera. La buona pratica continua sulle strade, con il completamento di quattro ciclabili e la nascita di progetti condivisi con associazioni ed enti locali territoriali nell’ambito della mobilità sostenibile”.
Il presidente Malagò ha riconosciuto il grande valore e l’impegno di Crema, “nonostante non sia grande come altre città che hanno partecipato. Mi avete sorpreso con i vostri numerosi volontari, le associazioni e la squadra di calcio dei non vedenti”. Dalla carica massima del Coni è anche arrivato uno stimolo a non lasciare andare il velodromo, “è un simbolo da salvare. Non posso promettere nulla, ma se dovesse ripartire il bando ‘Sport e periferie’ cercheremo di fare qualcosa in questo senso”. Anche Oreste Perri, presidente regionale del Coni e Antonio Rossi, assessore regionale allo Sport, hanno riconosciuto che Crema abbia raggiunto l’obiettivo: “Non basta un pallone o una bicicletta per fare sport, è necessario fare cultura e trasmettere i valori sportivi alle nuove generazioni. Grazie per quello che avete saputo fare”.