Cronaca

Un calendario per i progetti messi in campo dalla 'Fondazione Benefattori'

“Abbiamo deciso di chiudere così il percorso di arte terapia intrapreso con un gruppo di anziani lo scorso maggio”, ha detto il presidente della Fondazione Paolo Bertoluzzi  presentando il calendario che racchiude le immagini delle opere realizzate dagli ospiti della Rsa di via Zurla.

Un progetto durato 6 mesi, condotto dall’arteterapeuta Chiara Montani con la collaborazione di Cecilia Brambini. “L’obiettivo del progetto era avvicinare gli anziani all’arte, far capire loro che avrebbero potuto creare qualcosa di bello e stimolare il lavoro di squadra”. Il gruppo era formato da 19 persone, che ha iniziato dai disegni “mandala” per passare, un passo alla volta, alla copia d’autore, per stimolare la concentrazione; alla copia dal vero, allo stencil, il collage, fino ad arrivare alle opere collettive. La prima di queste è un “tappeto dei ricordi”, che è stato appeso al bar della Rsa di via Zurla, l’altra è nata quasi per caso, come ha spiegato Brambini: “Il lenzuolo che tenevamo sul tavolo per proteggerlo era macchiato di pittura. Abbiamo quindi pensato di valorizzare le macchie, e ne è nata una vera e propria opera d’arte astratta”. Ognuno ha colorato una parte di lenzuolo ed è poi andato a intervenire su quella decorata dagli altri, rinunciando a qualcosa di proprio per la collettività.

Delle 70 opere prodotte ne sono state selezionate 24, con le quali sono stati creati due calendari, grazie alla collaborazione con “Il Torrazzo”, il Rotary Club San Marco e il Centro editoriale Cremasco. Il calendario è acquistabile, con un’offerta minima di 5 euro, presso le portinerie della Fondazione, in via Kennedy e via Zurla.

“E’ nuovamente un modo per chiedere ai cremaschi di starci vicini – ha aggiunto Bertoluzzi – Le risorse economiche diminuiscono ogni anno. La Fondazione è un’eccellenza del territorio e, nonostante i tagli, continua ad offrire un servizio di elevata qualità, cercando di evitare l’aumento delle rette”. Per fare questo, però, c’è bisogno che i cittadini, come hanno sempre fatto e continuano a fare, aiutino la Fondazione.

“Abbiamo molti progetti che stiamo portando avanti – ha concluso Bertoluzzi – primo fra tutti il centro alzheimer. Crema avrebbe bisogno di un centro diurno dedicato a questa malattia. Abbiamo già individuato l’area, in via Pesadori, e c’è una bozza di progetto; mancano i fondi. Abbiamo sottoposto a Regione tutte le carte. Vedremo come proseguire”.

Ambra Bellandi

 

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