In piazza bagno di folla per Di Battista e Di Maio: 'Riforma frode agli italiani'
Pienone in piazza ieri sera. Nonostante il freddo e l’umidità gli attivisti e i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle si sono fatti vedere e sentire durante la tappa cremasca dell'”#IoDicoNo Tour”.
I portavoce pentastellati, a partire dai consiglieri comunali di Crema Christian di Feo e Alessandro Boldi, hanno spiegato il No alla riforma Renzi-Boschi, criticando pesantemente anzitutto il rapporto Stato-Regioni, il famoso Titolo V. “Verranno introdotte clausole di supremazia, per le quali se lo Stato deciderà che in un dato territorio serva una discarica di amianto, potrà costruirla”, ha esordito Boldi. Non di toni più bassi Di Feo, che ha sottolineato l’accentramento dei poteri in mano a pochi se dovesse vincere il Sì al referendum.
Si sono poi susseguiti sul palco diversi rappresentanti europei, nazionali e regionali, e tutti loro hanno parlato alla folla, invitando ciascuno a dire No, a informare gli altri, a denunciare, come ha detto Manlio di Stefano, membro della delegazione italiana del Consiglio d’Europa, “con quanta leggerezza e semplicità Renzi ha modificato la Carta Costituzionale”.
Poi ha preso parola Alessandro Di Battista, che ha ribadito: “Siamo la prima forza politica del Paese e il nemico pubblico numero 1 di Renzi. Loro vanno a caviale e champagne, noi ci spostiamo sui treni regionali per venire a raccontarvi quanto fino ad ora abbiamo fatto insieme e a ringraziarvi. Il referendum – ha proseguito il pentastellato – è un grande strumento in mano al popolo: usatelo e dite No”.
Dopo l’intervento di Giorgio Soria, è stata la volta del tanto atteso Luigi di Maio, per la seconda volta a Crema: “Se passerà il Sì vi ritroverete con la stessa classe politica che vi ha governato fino ad oggi, con più potere. Se vincerà il No questa stessa classe politica andrà a casa, e allora potremo ripartire, inizierà un nuovo processo con una nuova classe politica: la nostra”.
Il vice presidente della Camera ha “smontato” i punti della riforma Boschi, a partire dall’aumento del numero di firme per le proposte di legge popolare, passando per il reale taglio agli stipendi che lui stesso ha proposto ma che non ha incontrato l’approvazione degli altri gruppi politici e per la compravendita dei parlamentari che “si cambiano la casacca, vendendosi, e per essere pagati non pretendono soldi, a loro basta che non vengano fatte le leggi anticorruzione”, ha spiegato Di Maio.
“Il quesito del 4 dicembre vi farà venire voglia di votare Sì, ma io vi prego di leggere il contenuto della riforma, che è una vera e propria frode nei confronti del popolo italiano. E allora vi dico, votate No”, ha concluso Di Maio.
Ambra Bellandi