Cronaca

Benefattori, Bilancio ok, ma l'indebitamento è alto Bertoluzzi: 'Recuperiamo'

Un deficit di poco meno 400mila euro, che sarebbero stati molti di più se un generoso e anonimo donatore non avesse fatto un’oblazione di 600.000 euro.

Questa la situazione economica della Fondazione Benefattori Cremaschi, di cui il presidente Paolo Bertoluzzi, ha presentato il Bilancio consuntivo ieri sera in Consiglio comunale. Bilancio che ha chiuso in positivo, ma che vede ancora incidere di parecchio l’indebitamento generale della Fondazione.

L’hospice, che ha chiuso con un deficit di 165.000 euro “E’ sì il nostro fiore all’occhiello, ma è anche un debito. Ne andiamo fieri, ma ha dei costi elevatissimi”. L’Rsa di via Zurla è in negativo per quasi 281mila euro, il centro diurno – 124.000 euro; mentre l’area riabilitativa e l’assistenza domiciliare hanno chiuso in positivo rispettivamente con 274.600 euro e 38.995 euro.

I problemi derivano anche dalle entrate dell’Asl, di appena 40 euro giornalieri per ospite, sia in via Zurla che in via Kennedy. La cifra è stata imposta da Regione, che ha stimato una diaria di 83.90 euro per tutte le strutture della Lombardia il cui costo medio è invece di 104.42 euro. “Per assurdo la nostra struttura ha uno dei costi più bassi di tutta la Regione: 96.22 euro”, ha sottolineato il presidente della Fondazione.

Altri fattori di costo riguardano il personale, che incide sul Bilancio per il 73.11%, ma sul quale la Fondazione non ha intenzione di intervenire. “Soprattutto per l’Rsa Camillo Lucchi, riteniamo importante che il personale medico e assistenziale subisca la minor turnazione possibile, proprio per il rapporto umano e di fiducia che si instaura tra ospiti e addetti ai lavori”.

I costi di manutenzione di immobili e impianti superano, complessivamente, i 395.000 euro. A questi si devono aggiungere gli interessi passivi della Fondazione, che arrivano dall’esposizione bancaria, attivata per permettere la ristrutturazione dell’immobile di via Kennedy, e che supera i 120mila euro annui.

“Stiamo recuperando – ha detto Bertoluzzi – la chiusura non sarà drammatica, ma quella riga resterà di nuovo rossa”.

Durante la discussione i consiglieri hanno sollevato alcuni punti sui quali lavorare, a cominciare da Simone Beretta che ha proposto l’aumento delle diarie, portando l’esempio di Capralba, dove l’Rsa ha un costo decisamente più elevato. Gianantonio Rossi ha sottolineato invece “l’ottimo lavoro del Cda, che ha portato a un miglioramento di Bilancio”. Laura Zanibelli ha invece individuato il problema delle scarse risorse al territorio come una colpa dello Stato e non di Regione Lombardia.

Il sindaco Stefania Bonaldi ha rimarcato che “Ci troviamo in una fase storica di riorganizzazione della Sanità. Le Ats, grazie all’impegno dei sindaci e dei nostri consiglieri regionali, si sono rese disponibili a destinare risorse ai territori, ma non a pioggia, bensì premiando le progettualità migliori. Bisogna quindi mettersi al lavoro – e ha proseguito, rivolgendosi al consigliere Zanibelli – L’aumento delle rette, ormai, non è più un tabù, eppure la Regione da 20 anni si impegna a coprire il costo sanitario delle rette, senza farlo mai, lasciando ricadere l’onere sulle famiglie”.

Progetti, dunque, alcuni dei quali la Fondazione ha già in mente. Anzitutto il focus sul settore della cura delle demenze, con due nuclei di cure intermedie per l’Alzheimer, due di residenza assistenziale per le demenze e l’assistenza domiciliare per le stesse. Un altro punto da sviluppare sarà l’attività domiciliare riguardo le cure palliative,l’Rsa aperta, gli alloggi protetti e l’attività a libera solvenza. Infine anche la partecipazione al progetto “WelFARE legami” finanziato dalla Fondazione Cariplo in collaborazione con il Comune di Crema.

“Dobbiamo andare avanti – ha concluso Bertoluzzi – pensando con un’ottica più favorevole quanto ci sia da fare”.

Ambra Bellandi

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