'Quotidianità di un povero ciclista ombrianese': Arpini e le criticità della ciclabile
'L'ombrianese va in città'. Non è il titolo di un film, ma l'esperienza di un cittadino che da Ombriano voglia recarsi in centro (e viceversa), seguendo il percorso ciclabile che collega il popoloso quartiere al centro storico di Crema.
“In vista degli eventi celebrativi di Crema City bike, in programma domenica prossima, vorrei narrare la ‘storia’ del difficile ‘percorso ciclabile’ relativo alla direttrice Ombriano-Crema”
A parlare è il capogruppo della lista civica “Solo cose buone per Crema”, Tino Arpini che sottolinea quanto sia complicato per i 6.000 Ombrianesi raggiungere il centro storico: ” Il ‘Miobus’ non può considerarsi un servizio, quindi l’unico modo per spostarsi è l’auto privata e, per chi gode di buona forma fisica, la bicicletta”.
Ma, secondo il consigliere di minoranza, i percorsi ciclabili che conducono da Ombriano al cuore di Crema, non sono adeguati: “Il povero cittadino ‘ecologista’ si avventura quotidianamente su un percorso non tanto dissimile da quello della Parigi-Dakar, incontrando molti ostacoli e si deve armare di una buona dose di equilibrismo. Egli si troverà a dover superare ben 63 transenne – prosegue Arpini – che stringono la carreggiata, costringendolo a una sorta di passaggio alternato con gli altri ciclisti incrociati in senso inverso; incontrerà molti pedoni, sullo stesso percorso, diretti per lo più all’ipermercato, carichi di pesi oppure affiancati gli uni agli altri per farsi compagnia, e quindi gli tornerà molto utile uno squillante campanello; all’altezza del semaforo di via La Pira, forse, farà fatica a passare perché altri ciclisti saranno lì ammassati in attesa del verde, per poter attraversare.
Dopo non poche fatiche, frenate, riprese e ‘suonate’ di campanelli, arriverà al cimitero, dove lo attenderà il sottopasso, pericoloso in discesa e faticoso in salita. Oltre lo stadio Voltini, troverà un budello: un tratto in cui la bicicletta e il pedone si troveranno ad avere spazi distinti e larghi 70/80 centimetri ciascuno. Da qui attraverserà le strisce di via Carlo Urbino, con il flusso automobilistico che arriva da dietro, ma qui può contare sulla comprensione dei patentati che, normalmente, rallentano per dare la precedenza, anche senza pretendere che scenda dalla due ruote, replicandogli il favore quando si ritroveranno sulle strisce di via Adua; mentre, sul ponte del Cresmiero, un vistoso cartello, solo in andata, lo obbligherà a scendere e ad accompagnare la bicicletta a piedi oltre il ponte, per avventurarsi sul nuovo tratto ciclabile di viale Repubblica, frutto delle recenti controverse revisioni dei flussi di traffico di Porta Ombriano, dove cambierà carreggiata, a seconda che sia nel tratto precedente o successivo al plateatico del locale bar. Dopo il trafficato attraversamento di via Crispi, finalmente passerà la Porta e, seppure un po’ sudato, si congratulerà con se stesso per aver tagliato il traguardo, un’altra volta sano e salvo”.
Così, con ironia, il consigliere Arpini descrive il percorso ciclabile che i cittadini provenienti da Ombriano devono necessariamente affrontare per arrivare in centro, sperando che “Prima o poi, diventino realtà le promesse fatte dall’Assessore Matteo Piloni in risposta a una mia interpellanza, trattata in Consiglio Comunale il 18 Maggio 2015, inerente la ‘messa a disposizione’ del tratto di ciclabile che da Ombriano arriva fino a via La Pira nel contesto e che è parte integrante del Piano attuativo residenziale denominato ‘Residence Ombriano’, ultimato da anni e per molti mesi anche messo in bella mostra con un’invidiabile illuminazione notturna, sebbene chiuso all’accesso pubblico”.
La promessa cui si riferisce Arpini consisteva nel fatto che il collaudo dell’area, da parte degli Uffici tecnici, sarebbe avvenuto alla fine dello stesso mese dello scorso anno e, quindi, il nuovo tratto di ciclabile, realizzato dal privato e ceduto al Comune, sarebbe diventato fruibile: “Di fine mesi ne sono passati altri 17 ma il ciclista attende ancora, fiducioso che si apra quel tratto di ciclabile, per ridurre le proprie fatiche e i pericoli di cui è disseminato il suddetto percorso”, ha concluso il consigliere.
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