Il consigliere Tino Arpini chiede chiarezza per la gestione degli orti sociali
Il consigliere comunale Tino Arpini, capogruppo della civica “Solo cose buone per Crema”, ha presentato un’interrogazione per il prossimo Consiglio comunale riguardo la gestione e le condizioni degli “orti sociali”.
Diversi cittadini mi rivolgono lamentele e manifestano la loro delusione, a seguito delle aspettative che erano state date loro con la istituzione dei cosiddetti “orti sociali”. Trattasi di giovani pensionati, piuttosto che cassintegrati o dipendenti in mobilità, ancora numerosi a causa della cruenta crisi economica in atto, che vorrebbero mettere a buon frutto il loro tempo libero e le loro energie, impegnandosi nella coltivazione di piccoli appezzamenti di orti, a beneficio della economia familiare propria ma, pur tuttavia, senza trovarne la pratica possibilità. Ho appreso dagli Uffici comunali che le assegnazioni attualmente in corso sono state effettuate con un bando triennale, in scadenza nel prossimo autunno, e, a suo tempo, riservato ad associazioni o cooperative e, quindi, con esclusione dei privati. La ratio di questa esclusione da parte dell’Amministrazione sarebbe stata quella di avere interlocutori certi in caso di cattiva conduzione, oltre che per favorire uno scopo didattico/educativo. Mi sono dato dunque la briga di fare alcuni sopralluoghi per conoscere queste realtà e constatarne la buona conduzione. Di quanto ho scoperto dicono meglio le fotografie allegate che non le mie parole di disapprovazione, a maggior ragione avendo scoperto che queste associazioni/cooperative sono per lo più molto affini ideologicamente a questa Amministrazione e, magari, anche per questo, e non solo per le nobili motivazioni di cui sopra, privilegiate nelle assegnazioni. Oltretutto, conoscendone le fatiche, ho notato appezzamenti troppo estesi per un unico affidatario, e anche questa potrebbe essere la ragione degli stati di abbandono in cui versano. Cosa che fa arrabbiare doppiamente poiché la loro realizzazione è costata alle casse comunali, e dunque alle tasche dei cittadini, per tutte le opere di recinzione, accessi con cancellini individuali, relative chiusure e quant’altro necessario.
Per questo il consigliere Arpini chiede alla Giunta Bonaldi risposte e azioni che possano permettere ai privati cittadini di partecipare alla coltivazione degli orti sociali e sottolinea: “Non ritiene questa Amministrazione di revocare immediatamente le concessioni pro-tempore degli orti sociali utilizzati impropriamente quando non totalmente abbandonati? Non pensa di prevedere e applicare sanzioni in caso di ingiustificati abbandoni da parte degli assegnatari? Non ritiene che l’estensione di alcuni appezzamenti potrebbero soddisfare la condivisione di almeno tre utenti, che tra loro potrebbero avere attrezzi comuni, fare scambio di prodotti e favorire così buone forme di socializzazione?”. E lancia anche un’idea per le scuole materne ed elementari che si trovano nei pressi degli orti e che potrebbero diventare spunto per visite ed attività didattiche. “Non cerco risposte rassicuranti – ha chiosato Arpini – quanto piuttosto un cambiamento gestionale in favore dei cittadini”.