Cronaca

“Immobili e conto bancario arrestati”, ma è una truffa

Come si presenta la mail

L’annuncio è verosimile. Si presenta come un mandato di comparizione, inviato via mail dalla Procura della Repubblica – quale, non è specificato. E già dal titolo non promette nulla di buono: sostiene che l’arresto entrerà in vigore proprio oggi, lo stesso giorno in cui è stata inoltrata la mail. Eppure quella che si presenta come una mail inviata dal Procuratore della Repubblica nasconde in realtà un virus: si chiama CryptoLocker e da mesi a questa parte ha già infettato una gran mole di computer e dispositivi.

Si tratta di una “nuova” truffa online, congegnata per spillare soldi ad utenti che non hanno dimestichezza con le trappole della rete. Tramite un indirizzo mail sconosciuto, registrato come Procura della Repubblica, l’utente riceve una mail. Un esempio di testo è il seguente: “La presente per comunicarLe che il Suo patrimonio immobiliare, così come il Suo conto corrente bancario, verranno posti in arresto con l’accusa di mancato pagamento delle imposte e concorso in riciclaggio di denaro, ad effetto della causa 3303294”.

All’utente viene data la possibilità di accedere alla causa cliccando su un apposito link. E qui s’innesca l’inganno: cliccando sul collegamento parte in automatico il download del virus. CryptoLocker è un trojan – un particolare tipo di software utilizzato per accedere a dati sensibili, danneggiare il computer o infiltrarsi in sistemi protetti – che cripta i dati della vittima, alla quale viene poi chiesto il pagamento di somme di denaro per sbloccare le informazioni codificate.

La strategia è subdola. Per far colpo sul destinatario, il mittente trasforma la mail in una minaccia: “In questo documento – si legge nel testo della mail, riferito al link – ha la possibilità di trovare informazioni su come ricorrere in appello, il nominativo del giudice inquirente per la causa che La riguarda, la data e il luogo del dibattimento. Nel caso in cui Lei non si presentasse al dibattimento, lo stesso avrà luogo anche in Sua assenza. In caso di sentenza di condanna, Le verrà confiscata ogni proprietà e rischia una condanna fino a 15 anni di reclusione”.

Il messaggio non manca di riportare alcuni dettagli in grado di rendere la truffa ancor più verosimile. È il caso del rimando all’articolo 375 del Codice di procedura penale – Invito a presentarsi – preceduto dall’occhiello “inviata per la presentazione di persona sottoposta ad indagini”.
In realtà i tribunali non sono soliti inviare mail di questo tipo, ancor meno quando si tratta di comunicazioni rivolte agli indagati. All’occhio più scrupolosi, poi, non passa certo inosservato che il mittente – Procuratore fittizio – utilizza account mail farlocchi, e non indirizzi di posta certificata (pec). L’invito è sempre a diffidare, soprattutto mail di questo tipo. E, piuttosto, a chiamare direttamente l’organo giudiziario interessato.

Stefano Zaninelli

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