Politica

Lodi, M5S in piazza per chiedere nuove elezioni

Un momento della manifestazione a Lodi (foto © Christian Di Feo)

Tra le persone che ieri mattina a Lodi hanno manifestato per chiedere le dimissioni del sindaco Simone Uggetti – ora in carcere con l’accusa di turbativa d’asta – c’era anche una delegazione del Movimento 5 Stelle Cremasco. Pezzi forti della mattinata sono stati gli interventi dei pentastellati Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, Danilo Toninelli, deputato, e Stefano Buffagni, consigliere comunale.

Della vicenda che vede coinvolto il primo cittadino lodigiano il M5S si era già interessato nel 2015, con un esposto in Procura proprio riguardante le piscine comunali – per l’appalto delle quali, secondo l’accusa, Uggetti avrebbe fatto pressioni affinché il bando favorisse la Sporting Lodi Ssd. A distanza di poco più di 12 mesi, l’evoluzione dei fatti ha portato il Movimento 5 Stele in piazza, per chiedere di sciogliere il Consiglio comunale ed indire nuove elezioni.

“La cosa più scandalosa – commenta Christian Di Feo, consigliere comunale del M5S Cremasco, presente alla manifestazione – è che, proprio come a livello nazionale, anche a livello locale nessuno ne vuole sapere di dimettersi. Dimostrano di non capire che non è solo una questione di legalità: qui c’è anche una questione di onestà politica da dover portare avanti. Per questo la proposta del M5S è stata quella delle dimissioni: il nostro consigliere Buffagni si era detto disponibile, ma la maggioranza ha rifiutato”.

In tutto erano circa una decina i pentastellati cremaschi presenti alla manifestazione del M5S. Come loro, altri attivisti dei territori limitrofi non hanno mancato l’appuntamento: “è la dimostrazione che attorno a questo tema c’è grande sensibilità – aggiunge Di Feo – una delle prime preoccupazioni esposte è quella di proteggere la dipendente che ha denunciato le pressioni alle forze dell’ordine. Quello di Lodi ora è un Comune da commissariare, ed è assurdo venga amministrato da una persona tuttora in carcere”.

Secondo il consigliere soresinese, la vicenda dovrebbe trovare partecipi anche i vertici del Pd locale, a partire da quelli cremaschi: “perché di fronte a tutto ciò il partito non dice nulla, non avanza nessuna richiesta di dimissioni? C’è un’immagine da dover proteggere: quella dell’onesta politica. Nel momento in cui non si compie un passo indietro si dà adito all’ipotesi ci siano interessi da proteggere. Noi, dal canto nostro, ci siamo mobilitati per sostenere l’onestà – conclude Di Feo – mentre il Pd, che dovrebbe spingere in questa direzione, ancora no”.

Stefano Zaninelli

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