Firme per abolire l’Italicum: “corrompe la Costituzione”
“L’Italicum trasforma la democrazia parlamentare in presidenzialismo assoluto, ovvero in una dittatura del capo; considerato cosa sta accadendo in Europa, con la derive di estrema destra, concentrare il potere nelle mani di una sola persona è davvero pericoloso”. Così Danilo Toninelli, deputato del Movimento 5 Stelle, in merito alla riforma della legge elettorale.
È iniziata stamattina, 30 aprile, la raccolta firme per l’abolizione della riforma promossa dal governo Renzi. Assieme ad alcuni degli attivisti del Movimento, al banchetto in via Verdi ha preso parte anche il deputato cremasco. “Il modello elettorale di Renzi – commenta Toninelli – miscelato alla riforma costituzionale ingenererà il caos nel Paese: i meccanismi di produzione delle leggi si moltiplicheranno: avremo 10-12 modi diversi di promulgare le leggi”. Ma il disordine normativo non è che uno dei punti di criticità che il M5S individua nell’Italicum. A ciò s’aggiunge il nuovo modello elettivo del Senato – composto da 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 senatori nominato dal Capo dello Stato – che va a pescare “tra i consiglieri regionali, la classe politica più corrotta”.
Il senso della raccolta firme diventa allora “il tentativo di bloccare la corruzione della Costituzione”, per Toninelli. Aggiunge il parlamentare: “la prossima settimana inizieremo la raccolta firme anche per il referendum confermativo, con l’obiettivo di fermare la riforma di Renzi”. Secondo il pentastellato gli obiettivi da mettere a fuoco in questo periodo sono altri rispetto a quelli individuati da Palazzo Chigi: “non serve ora intervenire sui diritti e sulla Costituzione, bensì in ambito lavorativo: è necessario introdurre il reddito di cittadinanza, che toglie i cittadini dal ricatto lavorativo”.
Rimane però il fatto che l’eventuale abolizione dell’Italicum provocherebbe in automatico il ritorno al Porcellum, la legge Calderoli. La proposta del Movimento 5 Stelle va in un’altra direzione: “grazie a 10 chiamate al voto e 250 mila voti abbiamo formulato il Democratellum, che al contrario dell’Italicum mette al centro il cittadino e non il capo. Oltre a prevedere le preferenze, sparite nell’attuale legge elettorale, inserisce il meccanismo del recall – conclude Toninelli – permettendo al cittadino di richiamare ed eventualmente rispedire a casa l’eletto nel caso non mantenga le promesse fatte”.
Stefano Zaninelli