Politica

Riforma degli enti locali, il Cremasco si fa sentire

Un momento dell'assemblea dei sindaci di venerdì scorso

“La richiesta di presenziare al confronto con il sottosegretario Nava è dettata dal buon senso ed è più che giustificata. Se si considera, infatti, che in gioco c’è il futuro del nostro territorio, non ci sembra opportuno che si discuta della questione senza una rappresentanza del Cremasco il quale, piaccia o meno, è coinvolto in prima persona in questo riassetto territoriale-amministrativo della Lombardia”.

Sono le parole del sindaco Stefania Bonaldi, in vista del primo incontro interlocutorio tra Regione Lombardia e territori per discutere del riordino delle autonomie. Incontro al quale per ora nessuna rappresentanza del Cremasco è stata invitata – la “delega” implicita sarebbe affidata al presidente Vezzini e al sindaco del capoluogo di provincia, Galimberti. Il tavolo di confronto è previsto venerdì 22 aprile, alle ore 14.30, presso l’ufficio territoriale regionale a Cremona.

Sebbene non si tratti di un confronto definitivo, la discussione sul riordino rimane un punto importante per il futuro del territorio. Quarantadue amministrazioni cremasche puntano all’istituzionalizzazione dell’Area omogenea cremasca, che nel più ampio quadro della riforma degli enti locali trova più coerente l’aggregazione al territorio Lodigiano piuttosto che all’area vasta formata da Cremona e Mantova. Tale ipotesi è stata formalizzata nel documento approvato venerdì scorso dall’assemblea dei sindaci e inoltrato alla Regione (in allegato).

“Come è stato proposto nei giorni scorsi – aggiunge il sindaco Bonaldi – se la nostra richiesta non sarà accolta faremo sentire la nostra presenza in maniera pacata e civile recandoci a Cremona e presenziando alla riunione almeno come uditori. È lo stesso metodo che abbiamo utilizzato quando abbiamo sollecitato l’autonomia dell’ospedale di Crema e ci siamo recati a Milano e, dall’area riservata al pubblico, abbiamo assistito al dibattito sulla legge di riordino della Sanità Lombarda”. L’ipotesi – avanzata nei giorni scorsi dal sindaco Grassi (Casale) – ha ricevuto l’adesione, tra gli altri, dei sindaci Polig (Pandino), Casorati (Casaletto Ceredano), Calderara (Agnadello), Bettinelli (Chieve) e Bonazza (Ripalta Cremasca).

[il documento approvato]

Stefano Zaninelli

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...