Hospice in via Kennedy, Agazzi: “in atto strategia per sopprimere il servizio”
“L’Hospice della Fondazione Benefattori Cremaschi continua a essere una grande risorsa. Sicuri, tuttavia, che la si voglia preservare? Io non lo sono più”. La preoccupazione di Antonio Agazzi, capogruppo di Servire il cittadino in Consiglio comunale, concerne la fruizione del servizio: “La saturazione è tornata una chimera, mi si dice: martedì mattina due soli degenti, pare; nel pomeriggio uno solo, terminale. No, così non va, non ce la raccontano giusta”.
Il sospetto del consigliere d’opposizione è che sia stata messa in atto “qualche strategia mirata a sopprimere il servizio, diversamente la situazione non si spiega: in un passato assolutamente prossimo vi erano le liste d’attesa; cosa è cambiato?”. Spiega Agazzi: “Dopo una fase critica, sembrava che l’Hospice fosse stato messo in sicurezza: aveva ripreso a funzionare praticamente a pieno regime. Avevo avuto modo di visionare le proposte dell’Azienda Ospedaliera di Crema al CdA del Kennedy (e della Rsa di Via Zurla): il pacchetto pareva ben confezionato, idoneo, se attuato, ad assicurare la continuità di un servizio prezioso, come ha potuto sperimentare chiunque abbia avuto affidato un proprio familiare alle cure qualificate e premurose di un personale carico di umanità e ottimamente formato”.
Non solo: in tempi recenti la struttura ha beneficiato dell’aumento di posti letto; ancor più di recente, è stata presentata la nuova unità d’offerta dei minialloggi protetti del progetto CasAmica. “Tutti vorrebbero – commenta il consigliere – mantenere un ammalato nel proprio ambiente di vita; non a tutti, purtroppo, anche in presenza di cure palliative domiciliari, è dato di poter sostenere una tale condizione”. Da qui l’importanza del servizio offerto dalla Fbc. “Forse è il caso che il Comune di Crema prenda contatto con la Fondazione per provare a capire che cosa sta accadendo a quello che è sempre stato, giustamente, considerato un fiore all’occhiello, nell’ambito dei servizi offerti alla comunità cremasca dalla Fondazione. Ne ha i titoli: il presidente della Benefattori Cremaschi è chiamato annualmente, per prescrizione statutaria, a relazionare al cospetto del Consiglio Comunale cittadino, il che dice di un rapporto preferenziale che si è voluto codificare e mantenere vivo”.