Cronaca

Convegno sulla famiglia, monta la protesta: “no agli eventi fascisti”

Un momento della serata, fuori dal Barcelona Cafe

“Riteniamo che Crema non abbia bisogno di simili provocazioni da parte di organizzazioni di ispirazione fascista cui dovrebbe essere impedito, in virtù della Costituzione della Repubblica italiana nata dalla Resistenza, di dare vita a simili squallidi eventi”. Questa la presa di posizione di Andrea Serena  e Rocco Albano, segretario Prc cremasco e portavoce del comitato Altra Europa con Tsipras. Il riferimento è a quanto accaduto giovedì sera, 17 marzo.

BLOCCO – Contestato fino all’ultimo minuto, il convegno “L’uomo, la donna … e il genere” organizzato da Bran. Co in collaborazione con Riscossa cristiana e Aespi, ha trovato accoglienza presso il bar Barcelona Cafe. L’ultimo tratto di via Matteotti, quello che collega il centro città a piazza Aldo Moro è rimasto per ore blindato dagli scudi e dalle camionette della Polizia di Stato. Una quarantina gli agenti in servizio, oltre al reparto celere giunto da Padova.

OPPOSIZIONE – “Alcuni cittadini – riferiscono Serena e Albano – fra cui esponenti di Rifondazione Comunista e Altra Europa con Tsipras, hanno manifestato con la loro pacifica presenza l’opposizione all’ideologia nazi-fascista espressa da questa organizzazione, che dietro il paravento del volontariato veicola messaggi xenofobi e strumentalmente inneggianti alla identità nazionale”; il sospetto è che l’onlus sia la maschera del movimento Lealtà azione, a sua volta legato a Forza Nuova.

PROVOCAZIONE – Tuttavia, l’adesione all’iniziativa culturale è rimasta poco più che un pretesto. Una folta schiera di teste rasate si è riunita fuori dal locale del tutto disinteressata al convegno. Il gesto è stato interpretato come “un atteggiamento provocatorio, come a voler sfidare il possibile presidio antifascista annunciato”. La controffensiva era stata lanciata il giorno precedente sui social network dal gruppo cremasco Antifa, che tuttavia ha racimolato più like che adesioni.

ATTENZIONE – “Chiediamo che in futuro sia posta maggiore attenzione da parte del Prefetto, dell’amministrazione comunale e delle Forze dell’ordine, ad evitare il ripetersi di questi raduni che hanno richiesto un ingente dispiegamento di agenti di polizia, a riprova del un potenziale destabilizzante per l’ordine pubblico da non sottovalutare, oltre che essere offensivi del sentimento antifascista della città”, concludono Serena e Albano.

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