Il Comune di Crema
porta in tribunale la
Regione Lombardia
Alle parole seguono i fatti: il Comune di Crema citerà in giudizio Regione Lombardia. Dopo mesi di diatribe la questione dei finanziamenti alla scuola di CL approderà in tribunale. L’amministrazione accantona i tiepidi tentennamenti del centrodestra e imprime una svolta decisiva alla questione, pur lasciando aperta la finestra del dialogo politico: è attesa per venerdì prossimo la riunione con i 3 consiglieri regionali della provincia per cercare una risoluzione extragiudiziale.
OBIETTIVI – A distanza di un mese dal dibattito in Consiglio, la delibera 57 del 15 febbraio ratifica la decisione dei consiglieri e pone i due obiettivi della battaglia legale: accertare “l’infondatezza in fatto e in diritto della pretesa avanzata dalla Regione Lombardia, intesa a ripetere il contributo di 1 milione di euro assegnato al Comune di Crema e da questo erogato a Fondazione Charis; far dichiarare l’illegittimità del comportamento tenuto nella vicenda di specie dalla Regione”.
PILASTRI – Sarà l’avvocato Adrianio Pilia di Milano a rappresentare il Comune di Crema in aula. Tre i pilastri su cui si basa l’azione del Comune: il respingimento della richiesta di Regione Lombardia di rifondere 1 milione di euro; l’accertamento l’insussistenza del credito verso la Regione e chiedere che venga riconosciuto nei confronti della fondazione Charis; la contestazione della pretesa regionale di compensare tale credito trattenendo i contribuiti da erogare al Comune di Crema.
NEGOZIAZIONE – Rimane aperta la strada della negoziazione, assicura il sindaco Stefania Bonaldi: “per venerdì 26 febbraio abbiamo invitato i nostri capigruppo e i 3 consiglieri regionali del territorio ad una riunione in cui consegneremo l’ultima delibera assunta in Consiglio. Chiederemo ufficialmente, per l’ennesima volta, l’interessamento della Regione, affinché la questione possa essere risolta da un punto di vista politico. Al contempo, non avendo avuto segnali significativi, agiremo comunque in giudizio”.
ARROGANZA – Che la battaglia termini con la conclusione della disputa legale non è detto: molto dipenderà da come evolverà la situazione. “Dal canto nostro, continueremo ad esperire ogni tentativo per non far pagare né il Comune né i cittadini cremaschi. Ritengo l’errore stia nell’assoluta arroganza della Regione – conclude il sindaco Bonaldi – e pur non escludendo altre azioni, ad ora vedremo di procedere in via giudiziale, che comunque richiederà del tempo”.
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Stefano Zaninelli
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