Soncino, la casetta
degli albanesi è a
rischio demolizione
Che fine farà la casetta degli albanesi a Soncino? La domanda se l’è posta Franco Occhio, direttore del gruppo archeologico Aquaria. “Ora – spiega quest’ultimo – si sentono voci che l’amministrazione comunale intenda demolire definitivamente il fabbricato. Non sarebbe utile parlare pubblicamente di questo problema e magari sentire anche il parere della cittadinanza di fronte ad una simile scelta?”.
La casetta degli albanesi deve il nome alla funzione che svolse nei primi anni Novanta, quando fu adibita per dare ospitalità provvisoria al gruppo di albanesi migrati in Italia a seguito della caduta del regime comunista. Terminata l’emergenza la struttura rimase disabitata.
Come ricorda Occhio, nei piani dell’amministrazione c’era la ristrutturazione della casetta, resa ancora più appetibile dall’utilizzo dell’area circostante per l’ampliamento della scuola, per la costruzione della palestra e della piscina. Persino alcuni privati cittadini mostrarono interesse per l’immobile, ma nessun progetto andò in porto. Il motivo lo spiega il direttore: “cambiò l’amministrazione e la scelta della nuovi arrivati fu stata quella di tener vuoti i fabbricati comunali per poterli vendere ed incassare. Venne lasciato vuoto addirittura il grazioso fabbricato dell’acquedotto che sta andando alla malora con i piccioni che ne hanno fatto la loro residenza abituale con annessi servizi”.
Ora la casetta versa in una condizione di fatiscenza. Ciononostante, e in sprezzo alla crisi edile, “si sente in giro che anche recentemente vi siano state delle proposte di sistemazione del fabbricato con la concessione del suo utilizzo per un certo periodi di anni. Non ci sarebbero state entrate per il Comune ma il “rudere” sarebbe restaurato con immediato beneficio visivo e il fabbricato – conclude Occhio – dopo alcuni anni, sarebbe tornato al Comune ancora in buono stato”
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