Crema, la musica
protagonista al
concerto collettivo
Nella foto, alcuni partecipanti alla manifestazione.
Il giorno dopo la scomparsa di David Bowie, la musica è tornata protagonista. A Crema giovani e meno giovani si sono ritrovati in piazza Duomo per un concerto collettivo: chi per ricordare De André e chi per dare una risposta di alla strage di Charlie Hebdo e agli attentati del 13 novembre; chi, incuriosito dalla manifestazione, ne ha approfittato per ricordare a suo modo il Duca bianco.
Organizzata da più realtà cittadine – Comitato cremasco per la pace, Progetto Crema, Sussurrandom – l’iniziativa ha visto la collaborazione e la partecipazione di diverse persone: chi impegnato nella diffusione della musica e chi impegnato invece a farla, imbracciando gli strumenti e intonando qualche canzone.
DIFFUSIONE – La prima iniziativa riguardava la diffusione della musica: uno scambio – o un regalo – di cd per far circolare un pezzo di sé e di storia del mondo. Nelle sacche piene di album donati dai partecipanti si trovava di tutto: dai Korn a Liquid Tension, passando per Sting, Ramones e John Lennon. Un modo per incrementare “la diffusione dell’unico linguaggio artistico accessibile a tutti – spiega Emanuele Mandelli, uno degli organizzatori – che non richiede preparazione né studio: chiunque può rimanere folgorato da una canzone anche quando è in ascensore”.
CONCERTO – A questa si è affiancata un’altra iniziativa, altrettanto apprezzata. Si è trattato di un concerto collettivo: un’esibizione spontanea, senza una scaletta precisa, dettata unicamente dalla voglia di suonare e di celebrare un’icona, un importante pezzo della storia della musica italiana: Fabrizio De André. Batteria, chitarre, cajon e strumenti a fiato: questi gli elementi della band estemporanea riunita in piazza Duomo. Nel repertorio eseguito, alcune tra le più famose composizioni di Faber – da Andrea a Geordie – in un rito collettivo capace di trascinare al suo interno anche gli spettatori.
SVILUPPI – Alla manifestazione hanno preso parte anche alcuni ragazzi ospitati dall’associazione A braccia larghe. L’iniziativa è stata apprezzata da tutti i presenti, che hanno sfidato il vento freddo con canti e balli. A questa seguiranno altre iniziative? “Abbiamo radunato persone che amano la musica – conclude Mandelli – l’idea è piaciuta, non escludiamo possano nascere nuove reti e collaborazioni”.
Stefano Zaninelli
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