Guerra latte, l’industria
Non ritirati 450 quintali
di prodotto in 18 stalle
Nella battaglia del latte ora gli industriali sono passati al contrattacco. E lo hanno fatto non ritirando il latte da ben 18 allevamenti del territorio. La denuncia arriva dalla Libera Associazione Agricoltori di Cremona. “E’ veramente grave che di fronte ad una protesta civile degli allevatori strangolati da un prezzo del latte del tutto insufficiente a coprire i costi di produzione la principale industria di trasformazione lattiero casearia presente nel nostro paese risponda con una sorta di rappresaglia”. E’ questo il commento di Antonio Boselli, commissario della Libera di Cremona, alla notizia del mancato ritiro del latte da parte del gruppo Italatte a diciotto allevamenti dell’area cremasca per un totale di circa 450 quintali di latte al giorno. A “salvare” il latte, evitando che venisse buttato via, sono state alcune cooperative, che si sono rese disponibili a ritirarlo.
“Stamattina sono stati con noi il ministro Martina e l’assessore Fava che ci hanno portato la solidarietà delle istituzioni, prosegue Boselli, solidarietà che accettiamo ben volentieri. Ma ci si deve rendere conto che questa non basta, ce lo hanno detto. L’industria deve fare la sua parte che tradotto in soldoni vuol dire pagare il latte per quello che vale e per il ricavato che traggono legato al valore aggiunto di una gamma di prodotti di alta qualità e strettamente connessi al nostro territorio”.
“Per queste ragioni non posso far altro che sostenere l’impegno degli allevatori e nostro nel proseguire questa battaglia. Che per noi è di sopravvivenza. Nel frattempo”, prosegue Boselli, “ringrazio vivamente il mondo della cooperazione e in particolare Granarolo, che attraverso il vicepresidente di Granlatte, Gianluca Ferrari, si è prodigata per ritirare 450 quintali di latte al giorno che non sono stati ritirati da Italatte. Devo segnalare anche la disponibilità di altre cooperative come la Plac ad intervenire. Infine su questo fronte siamo anche impegnati a tutelare per le vie legali i nostri produttori colpiti da questo assurdo comportamento di Italatte”.
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