Ufficio postale di
Ombriano: si lotta contro
chiusura, venerdì discussione
Si continua a lottare per evitare la chiusura dell’ufficio postale di Ombriano. L’onorevole Franco Bordo, di Sel, ritenendo “la questione Poste fondamentale per il suo impatto sulla vita dei cittadini”, ha chiesto ed ottenuto, con l’appoggio del capogruppo di Sel alla Camera dei Deputati Arturo Scotto, la trasformazione del Question Time in una interpellanza urgente che sarà discussa nella mattinata di venerdì 16 ottobre direttamente in aula. La richiesta è arrivata a causa dell’impossibilità di discutere il Question Time in commissione per il protrarsi della discussione congiunta delle Commissioni Cultura e Trasporti e Telecomunicazioni in merito alla riforma della RAI per l’analisi degli emendamenti presentati.
“L’interpellanza richiesta, rispetto ai contenuti del precedente testo depositato come Question Time, vede inserita al suo interno”, spiega Bordo, “una importante novità della quale sono stato recentemente informato dal sindaco di Pavia: si tratta delle sentenze del Tar della Lombardia-Sezione di Milano che hanno accolto i ricorsi presentati da alcuni comuni del Pavese, tra cui Pavia, contro la chiusura dei loro uffici postali e la riduzione dei servizi ai cittadini. Il Tar ha evidenziato come Poste Italiane non abbia rispettato molte prescrizioni contenute nelle norme di legge e nelle raccomandazioni dell’AGCOM in merito all’erogazione del Servizio Universale, e che non abbia dimostrato in alcun modo, se non in via generica, la presunta insostenibilità economica degli uffici”.
“Queste sentenze”, conclude Bordo, “sono una novità importante che devono spingere il Governo ad una riflessione seria ed urgente attorno alla legittimità dei provvedimenti di chiusura e riduzione del servizio che Poste Italiane ha avviato al solo scopo di aumentare i propri utili in vista della prossima quotazione in Borsa, ignorando le ricadute sui servizi ai cittadini, specialmente le fasce più deboli. Alla luce di queste sentenze è ulteriormente motivata la richiesta di annullamento del cosi detto Piano di riorganizzazione, che prevede anche la chiusura di Ombriano”.
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