Politica

Toninelli attacca Scrp
“Bando rifiuti su misura per Lgh”

L’assemblea dei sindaci di Scrp

Nell’articolo, Antonio Grassi, sindaco di Casale e Danilo Toninelli, deputato pentastellato cremasco

CREMA – Tempi bui per il bando che deve essere formalizzato e che costituirà la gara d’asta attraverso la quale verrà assegnato il servizio di raccolta rifiuti di tutto il cremasco, per un importo di circa 150milioni di euro e per i prossimi cinque anni con la possibilità di altri cinque. Da tempo ci sono distinguo e posizioni differenti tra i sindaci che fanno parte di Scrp (società cremasca reti e patrimonio), la società che deve redigere il bando e che per questo motivo ha incaricato studi di consulenti che verranno a costare, per la loro opera, 84mila euro, oltre al costo di una persona che ha il compito di coordinare i vari studi per arrivare a capo ella questione. Giovedì alle 18.30 è in programma una riunione dei sindaci in Scrp, assemblea che si preannuncia rovente e che è preceduta da un’altra riunione alla quale prenderanno parte i sindaci del comitato ristretto. Inoltre, il sindaco di Casale Cremasco, Antonio Grassi, ha chiesto di far slittare il bando. La sua richiesta è stata messa come primo punto dell’ordine del giorno delle 18.30. Ma il sindaco fa notare alcune incongruenze nella risposta: “Ringrazio Scrp per avere preso in considerazione la mia richiesta e di averla posta al primo punto nell’ordine del giorno della conferenza dei sindaci in programma giovedì -afferma Grassi. – Sono però stupito che a firmare la risposta sia stato il direttore generale dell’azienda in quanto l’argomento riguarda l’appalto rifiuti, vicenda che lo vede protagonista di un presunto conflitto  di interessi, motivo per il quale è stato in via precauzionale esonerato dal seguire la questione. Inoltre vorrei fare notare che la richiesta di rinvio era stata indirizzata al presidente del consiglio di amministrazione e quindi doveva essere lo stesso cda a rispondermi e non il direttore, anche per tenere distinti i due ruoli. Il presidente era impossibilitato a rispondermi? Un suo sostituto avrebbe potuto firmare a lettera. Comunque non voglio fare polemiche, ma poiché la forma spesso è sostanza, ci tenevo a precisarlo”.

Infine, sulla vicenda interviene, pesantemente, il parlamentare pentastellato Danilo Toninelli, che lancia accuse pesanti. Eccole.

Giovedì avrà luogo la nuova riunione sull’importantissimo bando che ridisegnerà il futuro della raccolta rifiuti nel cremasco. In gioco c’è un fiume di denaro prelevato dalle tasse dei cittadini cremaschi. Abbiamo fondati motivi per ritenere che questo bando sarà preparato in modo da essere ritagliato dalla SCRP per il Gruppo LGH, per l’evidente ragione che di questo gruppo SCRP è socia. Se così fosse questa operazione si trasformerà ancora una volta in una privatizzazione dei profitti di colossi industriali superindebitati e obsoleti che non potrebbero sopravvivere se non sulle spalle dei cittadini. Insieme ad altri sindaci ho chiesto conto dell’esclusione di criteri di premialità, nel bando di gara, per le società non proprietarie di inceneritore, senza ottenere risposte soddisfacenti. Il Sindaco Bonaldi ha evitato di rispondere, sviando la questione sulle solite accuse strumentali e personali, senza toccare il merito delle questioni e chiedendo di “lasciar lavorare” indisturbata SCRP. Ma perché al sindaco Bonaldi mancano gli argomenti? E’ semplice: perché la nostra proposta “rifiuti zero” funziona. E’ una proposta sia ecologica che economica: oltre a evitare i danni ambientali e il gravissimo pericolo che l’incenerimento comporta per i cittadini, fa risparmiare notevolmente, in base alla capacità di riciclo di ogni famiglia. Peccato che abbia una sola falla: non fa guadagnare i soliti colossi dell’incenerimento. Tutti i cittadini devono sapere che per la politica locale incenerire è un affare multimilionario, come testimoniano i piani di fusioni e acquisizioni delle partecipate collegate a questo gioco, e come ha confermato Renzi con il suo decreto Sblocca Italia tutto incentrato su inceneritori e trivelle. Per questo, il sindaco di Crema, che in SCRP è socio di maggioranza, sta ritagliando il bando a misura di LGH: interessi troppo grandi sono in gioco per permettere ai cittadini di comprendere cosa stia realmente accadendo nella stesura di questo bando. Ecco perché la stessa Bonaldi invoca la riservatezza e non risponde ai dubbi più che fondati che le vengono prospettati. E come se non bastasse è doveroso ricordare le promesse elettorali, ormai disattese, di Galimberti sulla chiusura dell’inceneritore. Un altro sindaco del PD, che aveva chiamato a raccolta gli esponenti politici di tutti gli schieramenti e a tutti i livelli per la battaglia contro l’inceneritore della LGH, salvo poi finanziarne i miglioramenti con milioni di euro, per elevarne il grado e consentirgli l’accesso a ulteriori contributi: un fiume di soldi pubblici spesi per una costosissima e dannosissima macchina di inquinamento.

Che ne è di quell’appello, che ne è di quella battaglia? Silenzio. Contro questo muro di silenzio chiediamo ai sindaci piddini del cremasco, di fermarsi. Di passare oltre la riunione del 18 giugno e di ripensare ad un piano rifiuti che stia dalla parte dei più deboli, cioè quella dei cittadini che chiedono più salute e meno tasse, e non del più forte, cioè di Lgh, che incenerisce per guadagnare.

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