Riccaboni: “C’è la crisi
combattiamola anche così”
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Il sindaco di Spino d’Adda, Paolo Riccaboni
SPINO D’ADDA – Il primo cittadino di Spino d’Adda, Paolo Riccaboni, spiega l’intervento della sua amministrazione, volto a dare una chance a molti commercianti della zona che rischia l’isolamento con l’apertura della nuova Paullese.
In un periodo di crisi, in cui le lottizzazioni e l’edilizia sono ferme un po’ ovunque in Italia, Spino d’Adda segna, seppur timidamente, una controtendenza. Infatti, dopo l’Atu Pomella, l’Atu Welko e l’Atu Pradone del Platano, è stato adottato dal Consiglio Comunale l’Atu 14 di via Marconi/via Fermi. Il che è sintomo di una realtà vivace e dinamica, di imprenditori capaci, ma, certamente, anche di amministratori capaci di fare la differenza ed estrarre valore da uno sviluppo ordinato e sostenibile del territorio a vantaggio dei servizi per i cittadini. L’Atu 14 sarà di 30 abitanti teorici su 1.527 mq di SU destinate a case bifamiliari. Il piano è di iniziativa privata conforme al Pgt vigente. L’Amministrazione ha ottenuto molteplici e straordinari vantaggi:
– standard di qualità monetizzato per 75.000euro, da versarsi alla firma della convenzione, e destinato a finanziare i progetti sul centro sportivo comunale
– standard di qualità aggiuntivo in esecuzione diretta per 85.000euro, da destinare alla realizzazione del grande parco Cascina Rosa, con percorso vita e area cani, alla messa a nuovo del parco Resega, alla manutenzione straordinaria delle strade, da realizzarsi entro il 31.12.2015;
– urbanizzazioni secondarie tabellari per 65.000euro da versarsi anticipatamente entro 9 mesi dalla firma della convenzione;
– urbanizzazioni primarie a scomputo in tempi certi con attenzione al verde e ai parcheggi.
Per noi resta primario l’impegno sulle periferie e questo si incasella perfettamente con l’intervento di riconversione della Welko e di riqualificazione del centro sportivo, proseguendo il nostro impegno per i quartieri Cascina Rosa e Resega, abbandonati per decenni, verso maggiore sicurezza vivibilità e collegamento con il resto del tessuto urbano. A latere duole ricordare la cattiva gestione urbanistica delle amministrazioni PD dell’iter che ha portato alla destinazione attuale di questo ambito, e al PGT vigente nel suo complesso, amministrazioni sovente dimentiche della dimensione etica dell’impegno politico e incuranti dei potenziali conflitti d’interesse. In ogni caso, siamo lieti di sottolineare come un percorso infausto abbia avuto un esito virtuoso.
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