Cronaca

Tribunale e procura
Se ne vanno in 14,
di Martino: ‘Lasciati allo sbando’

Nella foto, la presidente del tribunale Ines Marini e il procuratore Roberto di Martino

Sono state approvate dal ministero della Giustizia le domande di trasferimento chieste a suo tempo dal personale amministrativo del tribunale di Cremona, e così oggi il palazzo di giustizia cittadino, così come la procura, rischia di trovarsi in un vero e proprio stato di crisi a causa del massiccio esodo dei dipendenti. Sulla carta si parla di  10 persone per il tribunale (su 15 che avevano presentato domanda) e 4 per la procura. Ora, se chi ha chiesto il trasferimento accetterà effettivamente di spostarsi, il tribunale e la procura, già in affanno da tempo, dovranno fare a meno di ben 14 persone che non saranno facilmente rimpiazzabili, visto che nessuno ha fatto domanda di trasferimento a Cremona. Ci sono dipendenti cremaschi arrivati a Cremona in seguito all’accorpamento che avevano chiesto di essere trasferiti al più vicino e più comodo tribunale di Lodi, e altri, compresi dipendenti cremonesi, che avevano optato per le sedi giudiziarie di Catania, Lodi, Roma, Fermo, Napoli e Latina. Una richiesta riguarda invece il cambiamento di sede dal tribunale alla procura di Cremona.

Dei 10 dipendenti del tribunale, 5 fanno parte di tutto lo ‘staff’ dell’ufficio gip/gup, che quindi, se questi trasferimenti andranno in porto, si ritroverebbe totalmente vuoto. Un ufficio, quello del gip/gup, gestito da due soli magistrati, il giudice Guido Salvini e la collega Letizia Platè, che non hanno mai visto un ampliamento di organico neppure in seguito all’accorpamento, trovandosi con un carico di lavoro più che raddoppiato. C’è quindi il serio pericolo che l’inadeguatezza delle forze disponibili porterà a sempre maggiori ritardi e disservizi.

Di problema “urgentissimo” da risolvere aveva parlato già nel mese di luglio la presidente del tribunale Ines Marini, che aveva illustrato la situazione critica in cui versa il palazzo di giustizia cittadino sia al sindaco Gianluca Galimberti che al sottosegretario per le Riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti. “Bisogna evitare che ci si imbatta in una condizione in cui c’è chi va e non c’è chi arriva”, aveva  detto il senatore Pizzetti, “altrimenti il tribunale, da eccellenza quale è ora, andrebbe incontro ad un depauperamento”.

Un rischio che però ora si fa sempre più concreto. Il grido di allarme arriva non solo dal tribunale, ma anche dalla procura, da molto tempo sull’orlo del baratro per carenza di organico. “Molto dipende dai tempi di realizzazione di questi trasferimenti”, ha commentato il procuratore Roberto di Martino, in attesa di due nuovi magistrati che prenderanno servizio in gennaio. “Ci mancheranno tre assistenti su sei per i magistrati. L’unica speranza è che il ministero faccia un bando che consenta di sbloccare le tante domande di trasferimento in procura presentate da altre amministrazioni, come la Provincia o la Camera di Commercio”. “E’ giusto”, ha riconosciuto di Martino, “che ognuno pensi alla sua sistemazione, è ovvio che chi viene da Crema voglia riavvicinarsi a casa. Comunque se questa situazione si è verificata è solo perché il ministero ha lasciato che si verificasse”. “Non so dove andremo a finire”, ha confessato il procuratore. “Mi sembra assurdo che si proceda ad un accorpamento lasciando poi che gli uffici vadano allo sbando, la situazione è insostenibile, drammatica. Si presuppone che un tribunale che ha fatto fronte ad un accorpamento debba essere favorito, e invece non è così. Una procura, poi, come quella di Cremona, con un’inchiesta come quella sul calcio scommesse che si è pure ampliata al tennis, lasciata allo sbando”. Il procuratore ha toccato anche il tema delicato dell’ufficio gip/gup, che rischia di rimanere totalmente sguarnito. “E’ un ufficio fondamentale”, ha spiegato di Martino, “dove si risolve un gran numero di processi”. “Ormai sono diventato una fabbrica di ordini di servizio”, ha detto, amareggiato: “qui in procura una sola persona è costretta a ricoprire più mansioni contemporaneamente. Domani, ad esempio, verranno a trovarmi le colleghe che a gennaio prenderanno servizio. Ma non hanno ancora un ufficio e dubito molto che avranno assistenti, altro che Spending review”. “L’unica cosa che spero”, ha concluso il procuratore, “è che aspettino a trasferire il personale amministrativo in attesa che il ministero ci metta una pezza. Poi però non ci si deve stupire se le gente è demotivata”.

Sara Pizzorni

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