Ospedale, Scienze
mediche un’eccellenza
a livello regionale
Alessandro Zambelli, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Azienda Ospedaliera Maggiore di Crema ha raggiunto i limiti di servizio. Nell’ultima riunione del Dipartimento – 23 gennaio scorso –, però, il direttore ha voluto estendere l’assemblea anche agli altri operatori. Obiettivo: illustrare i passi compiuti durante la sua reggenza, e individuare le nuove strategie per gli anni a seguire.
Largo spazio hanno avuto le conquiste del Maggiore in ambito regionale. Primo, importante, dato emerso è la credibilità: il parametro misura il ricovero di casi inappropriati – 7% a Crema, contro un 29% come soglia massima tollerata dal sistema Regione. Altro dato positivo è quello concernente l’affidabilità, per cui l’Azienda ha ottenuto una votazione di 95,58 su 100 per quanto riguarda la performance. Grazie a tale votazione il Maggiore è primo nella classifica degli ospedali Lombardi, e ciò ha permesso di ricevere ulteriori finanziamenti. Proprio grazie a questi ultimi, è stato possibile l’acquisto di nuove strumentazioni per la diagnosi e la cura, nonché il rinnovo dei contratti a termine nel 2013 – in cui non è stato registrato licenziamento alcuno. Per quanto attinente alla qualità – terzo parametro –, Crema viene inquadrata nella fascia medio-alta. La motivazione è da ricercare nella mancanza di discipline super specialistiche, che non permette l’accesso alla fascia di qualità massima. Chiuso il capitolo votazioni, ecco le strategie intraprese e future.
Anzitutto il “percorso diagnostico-terapeutico del paziente”. Secondo tale approccio, il paziente, preso in carico da un’unità operativa specialistica deve poter, senza interruzioni assistenziali o ritardi, procedere fino al completamento del percorso, anche trasversalmente rispetto alle Unità Operative e ai dipartimenti. Fondamentale sarà dunque aumentare la sinergia con le strutture del territorio dedite alla cura della cronicità, affinché, a seguito della fase acuta, possa essere garantita l’assistenza cui il paziente necessita. Un altro punto di forza interessante del dipartimento è la presenza del Day Service, servizio disegnato per accertamenti diagnostici complessi nel rispetto delle regole del regime ambulatoriale. Questo servizio si fonda sull’applicazione di percorsi diagnostico-strumentali definiti dagli specialisti delle singole branche, che nella gestione e programmazione degli accertamenti provvedono che siano le “ricette” a muoversi e non i pazienti. In pratica, lo specialista inquadra il paziente nell’ambulatorio, definisce gli accertamenti cui deve essere sottoposto, cosicché il personale infermieristico dedicato fissi i vari appuntamenti che saranno comunicati al paziente stesso. Questi, dopo aver completato il percorso, sarà nuovamente contattato dallo specialista che nella relazione conclusiva proporrà gli interventi terapeutici più consoni alla situazione specifica.
Accanto ai progressi tecnico-strumentali, è notevole il progresso dei reparti infermieristici e fisioterapici. Tuttavia, data la tendenza delle patologie dell’utenza ad essere sempre più plurima e cronica, sono al vaglio nuove modalità di assistenza personalizzata al paziente, affinché il paziente possa divenire il centro di una “squadra” che se ne preda cura a trecentosessanta gradi.
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