Stangata Tares
Sindaco e assessore:
“Non dipendono dal comune”
“Legittime e comprensibili”. Così il sindaco Stefania Bonaldi e l’assessore Morena Saltini definiscono le proteste di alcuni commercianti della città che si sono visti aumentare la tassa rifiuti anche del 220%. Una protesta che ha subito scatenato le opposizioni, in particolare la Lega Nord, e che non ha lasciato indifferenti gli amministratori di fronte anche ad accuse che, di fatto, non ritengono mirate. Infatti, come specificato da sindaco e assessore diversamente dalla vecchia Tarsu, la legge dispone che le tariffe Tares debbano essere determinate in modo tale da coprire interamente tutti i costi legati al servizio di gestione dei rifiuti. Il gettito complessivo dell’imposta, anche volendo, non può quindi essere finanziato neppure in parte con altre entrate del Comune. Comune che non ha, tra l’altro, maggiori entrate rispetto al vecchio tributo. E non solo: è lo Stato ad aver deciso una maggiorazione di 0,30 euro e anche i coefficienti su cui calcolare le tariffe.
“Le maggiori criticità emergono però nell’ambito delle attività commerciali – afferma il Sindaco Bonaldi – il principio di base della legge è che il costo del servizio venga suddiviso fra le diverse categorie economiche sulla base di indici stabiliti dallo Stato senza permettere agli Enti Locali, come il nostro Comune, possibilità di modificarli. Tali indici sono stati calcolati dal Ministero, in ossequio al principio comunitario “chi più inquina più paga”, mediante analisi statistiche sulla produzione di rifiuti per ogni tipologia di operatore economico. Effetto di tale normativa è che alcune categorie, e specificamente quelle dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, alberghi, esercizi alimentari) si trovano a pagare cifre anche multiple di quelle che pagavano sulla base delle vecchie tariffe Tarsu, mentre altre pagheranno meno di prima.
“Evidenziamo che le proteste di alcuni esercenti che si sono trovati aumenti scriteriati sono legittime – afferma l’Assessore al Bilancio e Commercio Morena Saltini – e noi le condividiamo in toto ma purtroppo i Comuni non hanno
alcuna discrezionalità sostanziale in materia di imposizione e addirittura non sono nemmeno i beneficiari del maggiore gettito a fronte di tali aumenti impositivi”
“Esprimiamo quindi vicinanza alle categorie economiche e alla rete del commercio locale – aggiungono sindaco e assessore – assicurando l’intenzione di sollevare il problema a livello nazionale, perché è lì che va evidenziato e risolto. Purtroppo non è nelle nostre possibilità cambiare il passato, ne’ agire contro la legge nazionale, allo stesso tempo, con fermezza, non intendiamo accettare polemiche sterili e accuse gratuite. Questo deve essere chiaro a chiunque voglia dialogare con questa amministrazione che desidera solo affrontare, insieme a cittadini ed operatori, il problema comune”.
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