Cronaca

Mega stoccaggi gas,
arrivano i soldi a Sergnano
In stallo l’iter di Ripalta

Sovrastoccaggio gas, arrivano le compensazioni. Ma solo per Sergnano. La giunta provinciale ha infatti approvato, poco prima di Natale, il tanto atteso schema di convenzione con la Stogit, che porterà nelle casse provinciali e di conseguenza in quelle comunali 1milione e 100mila euro da suddividere tra la Provincia e i comuni interessati allo stoccaggio gas di Sergnano. Cioè oltre a Sergnano anche i comuni di Casale Cremasco e di Ricengo.
Un passo ancora avanti verso l’aumento della pressione che passerebbe da 100 a 105% il che significa immaganizzinare 2miliardi e 500milioni metri cubi, contro gli attuali 2miliardi e 100milioni di metri cubi stoccati l’anno.
A sollecitare la giunta provinciale ad approvare la convenzione, dopo il protocollo d’intesa firmato ad aprile, i comuni interessati ed in attesa delle risorse necessarie per mettere a regime le opere previste con quegli introiti. Nel caso di Sergnano verrà sistemata la palestra delle scuole medie.
In stand-by, invece, l’impianto di Ripalta Guerina e Ripalta Cremasca. A fermare per ora l’iter, come si legge nella delibera della giunta guidata da Massimiliano Salini, “il procedimento di Via di competenza ministeriale”. Da qui la necessità di dividere le convenzioni per le compensazioni.
LA RICHIESTA DI TORCHIO
E se per i comuni le risorse sono in parte già destinate ad opere che farà la Provincia? A fare una proposta su come utilizzare queste risorse unitamente a quelle arrivate per l’impianto di stoccaggio di Bordolano (2,8milioni dei quali la metà al comune), è Giuseppe Torchio.
“L’occasione è propizia per implementare il fondo legato alle crisi aziendali ed alla mobilità dei lavoratori che ha visto, dalla sua creazione con la mia Giunta (2008-2009), un impegno di circa 1,4 milioni di euro. Ora il fondo, nonostante il versamento di 200 mila euro legati alla soluzione della vertenza Tamoil al Ministero dello Sviluppo Economico, ha a disposizione soltanto 50 mila euro, insufficienti per qualsiasi opera seria di riqualificazione nel settore delle aziende in crisi nel settore energetico e non solo. La difficoltà è legata alla prossima scadenza dei benefit garantiti ai lavoratori, prossimamente, in mobilità ed all’età di quanti non potranno andare in pensione. La questione è stata sollecitata con diverse iniziative quali mozioni, ordini del giorno e risposte ad interrogazioni che hanno sempre ricevuto unanime consenso e promessa d’impegno, mai verificata alla prova dei fatti”, sottolinea il consigliere provinciale di minoranza.
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