Organaria, CrForma spera
di riproporlo da febbraio
Chiesto finanziamento in Regione
Organaria, a febbraio via al corso. Questo nelle speranze del Cda di CrForma che lunedì ha presentato un progetto per il rifinanziameto da parte di Regione Lombardia dei corsi, fiore all’occhiello non solo del CrForma ma di tutta la provincia di Cremona. Tra questi quello di Organaria a Crema, esempio unico in Italia, che giunto al termine del primo ciclo, ha rischiato di non essere più riproposto. Tanto che era partita una mobilitazione per cercare fondi e ridare vita al singolare corso, per l’esattezza “Tecnico del restauro di beni Culturali.
Strumenti musicali organi a canne”, quest’ultimi eccellenza e simbolo della città, tanto da vedere un monumento a loro dedicato e nel futuro, si spera, anche un museo che potrebbe vedere la luce grazie al finanziamento, oltre che di Fondazione Cariplo, anche di Fondazione Banca del Monte. Al corso di Organaria si andrebbe ad aggiungere una seconda proposta unica sul panorama nazionale: tecnico del restauro di strumenti musicali di liuteria classica, a pizzico e archetteria. Questo a Cremona, dove la presenza a Cremona, da quest’anno, del Museo del Violino, rappresenta per Cr.Forma una possibilità in più di aggiudicarsi i finanziamenti regionali, sia per quanto riguarda il restauro degli strumenti liutari, sia per quest’ultima specializzazione sui materiali cartacei.
L’avvio del percorso triennale è subordinato ad un aspetto non da poco, ossia la concessione del finanziamento da parte della Regione, che a sua volta si avvale dei fondi europei. Il bando è stato pubblicato da poco e CrForma dovrà contendersi il budget, più limitato rispetto agli scorsi anni, con tutte le altre realtà regionali. Gli altri tre progetti presentati riguardano la formazione di restauratori di materiali lapidei e derivati e delle superfici decorate; di dipinti su supporto ligneo e tessile e sculture in legno; infine restauratore di libri antichi e materiale d’archivio (cartaceo e pergamenaceo). Fiducioso Paolo Mariani, tra coloro che hanno stilato i progetti, presentati lo scorso 28 ottobre alla Regione.
“Si tratta di corsi, soprattutto quelli rivolti al restauro degli strumenti, unici nel panorama nazionale. Credo che la Regione terrà conto di questo e sceglierà nella direzione giusta”. Un punto in più per i corsi è la possibilità di iscriversi nell’Elenco nazionale dei Tecnici del Restauro di beni culturali redatto a livello nazionale dal Ministero dei beni culturali.
I corsi hanno una durata complessiva di 2.700 ore articolate in tre annualità, 900 ore annue. Almeno il 60% del monte ore sarà destinato alle attività di laboratorio/cantiere e di questa percentuale il 60% sarà dedicata ad attività su manufatti qualificabili come Beni Culturali. Il 30% del monte ore complessivo sarà destinato alle attività di tirocinio in Enti o Aziende che si occupano di conservazione, restauro e valorizzazione dei Beni Culturali. Cr.Forma, pur nell’incertezza dei finanziamenti, sta lavorando per consentire l’attivazione di tutte le attività formative a partire dal mese di febbraio 2014.
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