Lotta senza quartiere alla ludopatia
Caritas: “Raccogliamo i cocci: già alcuni casi”
Cresce la ludopatia, ovvero la dipendenza da gioco d’azzardo, e diventa più schiacciante l’opera di contrasto nel territorio. Nonostante i dati dicano che in provincia la febbre del gioco è sempre in aumento, con 76 imprese in più nel 2013, il che significa in termini percentuali un aumento del 59,1%, le politiche di contrasto vanno avanti. E lo dimostra, il giorno dopo il via libera alla legge regionale contro il gioco d’azzardo, l’ultima iniziativa organizzata da LegAutonomie, comune di Crema, Diocesi, insieme a Prefettura, Questura, Asl e Ust: un convegno, un confronto serrato per arrivare a mettere in campo azioni più incisive di contrasto. “Il Cremasco territorio d’azzardo? Parliamone insieme per non giocarci il futuro”. Questo il titolo del convegno che mira, come detto dalla responsabile di LegAutonomia, Mara Baronchelli, “ad un confronto territoriale, mettendo in luce situazioni di disagio e problematiche legate alla dipendenza e all’impossibilità dei sindaci di combattere l’insediamento sui territori di nuove sale da gioco”.
Non esistono, oggi, dei dati aggiornati sul problema relativi solo alle dipendenze nel territorio cremasco ma a testimoniare l’aumento del problema sono il direttore della Caritas Cremasco, don Francesco Gipponi che parla di un fenomeno in aumento con casi di persone che a causa del gioco hanno perso tutto e che ora sono seguite della Caritas.
“Anche il vescovo Oscar Cantoni ha aderito a questa iniziativa, sia per una questione educativa, sia perché come enti caritatevoli è la Caritas che poi raccoglie i cocci delle persone e delle famiglie distrutte da questa dipendenza. Non abbiamo ancora dati precisi del fenomeno, ma abbiamo già richieste di aiuto e di alloggio da parte di persone che hanno distrutto la loro vita e quella della famiglia”. Ad allarmare Caritas e comune sono determinate dipendenze di adolescenti o addirittura bambini che giocano via internet o di anziane che delapidano la pensione.
“Il comune di Crema – ha sottolineato il sindaco Stefania Bonaldi, – ha già aderito al manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo e portato avanti in fase di approvazione del bilancio, la politica dell’Imu al massimo dell’aliquota per i locali che ospitano slot. Ora andiamo avanti, visti anche i casi di richiesta di aiuto, che si moltiplicano ai servizi sociali”.
Appuntamento il prossimo 26 ottobre dalle 9 in sala consiliare. Il convegno sarà aperto dai saluti del sindaco Bonaldi, del vescovo Cantoni, del prefetto di Cremona Paola Picciafuochi, della responsabile dell’ufficio scolastico provinciale, Francesca Bianchessi. Interverranno poi il dirigente della divisione anticrimine della questura di Cremona, Damiano Nappi, Elena Crespiatico del dipartimento dipendenze Serd di Crema, da Paola Rapuzzi del reparto di riabilitazione dipendenze di Rivolta d’Adda e da Angela Fioroni di LegAutonomie.
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