Cronaca

‘Bentornato al re’, ma non tutti
sono d’accordo, inaugurazione
con cori e proteste

“Bentornato al re”. Ma non tutti sono d’accordo. Inaugurazione con protesta questa mattina, in una piazza Aldo Moro blindata, per la statua di re Vittorio Emanuele II riportata alla vita dal comitato presieduto da Tino Moruzzi, dopo essere stata distrutta da un attentato nel 1946 ed aver giaciuto da allora nei magazzini del museo. In una piazza gremita e blindata, il comitato promotore ha scoperto la statua posata circa un mese fa, di fronte alle autorità, alle forze dell’ordine e alle tante associazioni combattentistiche e d’arma della nostra provincia. Una cerimonia, contestata con un volantinaggio da parte di Rifondazione Comunista e Sel che hanno ricordato che la statua è costata circa 50mila euro di soldi pubblici (costo totale del restauro 160mila euro), e dagli autonomi, che bloccati all’imbocco della piazza da polizia e carabinieri, hanno comunque urlato slogan e insulti a tutti i presenti e esposto striscioni che inneggiavano a Gaetano Bresci e ricordavano come la statua fosse stata distrutta da una bomba. E fatto, ad un certo punto, pure una gaffe urlando ‘anarchici di m…’ anziché ‘monarchici di m…”.
Da un lato la protesta (una decina di giovani che hanno dato voce anche a parecchi cittadini contrari all’operazione), dall’altro gli elogi e i sentimenti patriottici di chi ha voluto e riportato alla vita la statua raccogliendo fondi a partire dal 2011. Statua dello scultore Barzaghi, esattamente come quella di Giuseppe Garibaldi che campeggia nell’omonima piazza, che questa mattina Tino Moruzzi ha simbolicamente, con una pergamena donata al sindaco Stefania Bonaldi, ha restituito alla città.
“Questo è un giorno di festa per Crema che si riappropria di un’opera d’arte della quale era stata privata da un episodio increscioso e oscuro”, ha detto Tino Moruzzi, ricordando i caduti nelle guerre e il comitato di cittadini che nel 1881 si era prodigato per la realizzazione dell’opera. A ringraziare il comitato promotore il sindaco Stefania Bonaldi che ha posto l’accento sul ritorno della statua nella piazza dedicata ad Aldo Moro, mettendo il evidenza il filo rosso che lega gli eventi della storia. “Ringrazio il comitato che si è fatto carico del restauro, della raccolta fondi e ha curato questa manifestazione”, ha detto il sindaco. Dopo di lei i ringraziamenti dell’ex sindaco Bruno Bruttomesso, del presidente della Provincia, Massimiliano Salini, del consigliere regionale Carlo Malvezzi, dell’assessore provinciale Paola Orini e del consigliere comunale Antonio Agazzi. Conclusione, come all’inizio con l’Inno d’Italia suonato dal corpo bandistico Giuseppe Verdi, e con la contestazione che è proseguita anche dopo la cerimonia. Preoccupazioni per eventuali atti vandalici.


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