Cronaca

Tribunale, il valzer delle colpe
Nel mirino di Agazzi: sindaco,
parlamentari e consiglieri regionali

Non si placa la polemica politica dopo la decisione della Corte Costituzionale che di fatto scrive la parola fine sul tribunale di Crema. A puntare il dito contro il sindaco Stefania Bonaldi è anche il capogruppo di Servire il Cittadino, Antonio Agazzi. Riprendendo quanto affermato dal presidente dell’ordine degli avvocati, Ermete Aiello, Agazzi rincara la dose: “Non comprendere che, con Tribunale e Procura della Repubblica che smobilitano da Crema, rischiamo solo di essere all’inizio di un percorso di arretramento della quantità e qualità dei servizi erogati ai cittadini di Crema e del Cremasco è singolare, da parte di un Sindaco che – nel proprio programma – aveva messo nero su bianco il  “recupero”, da parte del Comune di Crema, di un ruolo di leadership territoriale. Si è capo-circondario nella misura in cui si sostiene l’onere di ospitare servizi offerti a tutto un comprensorio, oltre che ai propri cittadini; diversamente, si è destinati a diventare un Comune tra i tanti”.

“Quel che spiace particolarmente – prosegue Agazzi –  è il fatto che molti Comuni, guarda caso prevalentemente del Sud, avendo difeso i Loro presidi di legalità e di sicurezza, hanno portato a casa il risultato. Bonaldi, invece, fin dall’inizio, si e’ accodata al “compagno”di Partito Sen. Luciano Pizzetti e al Giudice cremonese Pierpaolo Beluzzi, i quali non hanno certo fatto l’interesse di Crema ma quello del capoluogo provinciale; da parte loro, in qualche misura comprensibile, inaccettabile, invece, da parte del sindaco di Crema. Eravamo all’inizio di una battaglia ancora tutta da combattere e lei, il senatore Pizzetti e qualche architetto inserito come candidato in una delle sue liste già discettavano, a mezzo stampa, su che cosa ubicare nel sito eventualmente lasciato libero dal Tribunale e dalla Procura della Repubblica, proponendo di allocarvi le Caserme: per così dire, si celebravano le esequie prima ancora che vi fosse l’estinto, non mi parve, fin da subito, un modo convincente di lavorare per la salvaguardia di un servizio cruciale”, incalza Agazzi ricordando che ciò porterà ad un aggravio dei costi e dei disagi.

Ma oltre al sindaco nel mirino di Agazzi ci finiscono tutti i parlamentari e i consiglieri regionali: “Insieme con i consiglieri comunali Tino Arpini e Paolo Patrini di “Solo cose buone per Crema” e con Selene Garraffo, coordinatrice della medesima lista civica, avevamo chiesto ai parlamentari e ai consiglieri regionali espressi dal territorio di tutelarlo; oggi viene da chiedersi: dove sono Luciano Pizzetti e Cinzia Fontana (PD), Danilo Toninelli (M5S) Silvana Comaroli (Lega), Andrea Mazziotti di Celso (Scelta Civica), Franco Bordo (Sel), Carlo Malvezzi (PDL), Federico Lena (Lega), Agostino Alloni (PD)? Non so se ci siano ancora margini d’azione o se siamo, ormai, fuori tempo massimo; nel primo caso, suggerirei a Cinzia Fontana, Silvana Comaroli, Danilo Toninelli, Franco Bordo, Andrea Mazziotti di Celso – non considero Pizzetti, non ci proverebbe mai – di lavorare alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, rilanciando l’aggregazione di Crema e Treviglio. Infatti, non solo Crema rischia di ingolfare ulteriormente Cremona; lo stesso esito rischia di avere l’accorpamento di Treviglio a Bergamo”.

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