Politica

Responsabile casa, dopo lo sfratto
Lottaroli sbatte la porta
‘Quell’incarico? Solo una finta
Mai coinvolto, me ne vado’

Il caso della 62enne invalida sfrattata, non solo ha sollevato polemiche  da parte delle minoranze, ma ha anche incrinato i rapporti nella maggioranza. A sbattere la porta dall’incarico di responsabile casa è Mario Lottaroli, consigliere e capogruppo di Rifondazione Comunista. Il rappresentate della Federazione della Sinistra appreso della vicenda della donna, che sfrattata, ha tentato il suicidio quando l’ufficiale giudiziario ha bussato alla sua porta, e capito di non essere mai stato interpellato, dalla giunta o dall’assessore Maria Beretta, per questioni che di fatto lo riguarderebbero in prima persona, ha rassegnato immediatamente le dimissioni, parlando di un incarico finto.

“Non ho mai amato fare le cose per finta e non ho alcuna intenzione di iniziare da ora”, esordisce Lottaroli. “All’indomani dell’insediamento della giunta mi era stato conferito l’incarico di seguire le problematiche della casa. Compito che ho assolto contribuendo, non poco, a risolvere i problemi presenti nelle abitazioni pubbliche di via Pagliari e di via Renzo da Ceri. Con il passare dei mesi” sottolinea  “non sono stato più coinvolto in nulla, per cui sono giunto alla conclusione che il mio ruolo non è né riconosciuto, né gradito, tant’è che neppure rispetto all’ultimo avvenimento eclatante, uno sfratto che si sarebbe potuto concludere tragicamente, sono stato coinvolto. Meglio” conclude “a questo punto rompere con la finzione e rinunciare ad un mandato che non ho mai potuto espletare pienamente”.

Un addio polemico che si aggiunte a quanto già affermato dal consigliere del Pdl, Simone Beretta: “Sono molto dispiaciuto” aveva detto Beretta durante la conferenza stampa relativa al bilancio “per quanto accaduto nella casa comunale. E’ la prima volta in quarant’anni che a Crema succede un fatto del genere. I servizi sociali erano il fiore all’occhiello della città, e se oggi si arriva a finire sui giornali per casi simili è grave. Non dico che uno è libero di non pagare l’affitto, ma la verità è che lì sono mancati coloro che doveva esserci: i servizi sociali”

 

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